Sabato 9 Novembre 2024
UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Vigile ventiduenne ucciso. Indagata la fidanzata: "Sparo partito per sbaglio"

Il ragazzo stava mostrando la pistola alla 19enne, la coppia era in casa. Lei: "Non sapevo che l’arma fosse carica". Il padre di lui era al piano di sotto.

Vigile ventiduenne  ucciso. Indagata la fidanzata: "Sparo partito per sbaglio"

Vigile ventiduenne ucciso. Indagata la fidanzata: "Sparo partito per sbaglio"

GROPELLO CAIROLI (Pavia)

Un colpo di pistola, partito accidentalmente dalla sua arma di ordinanza, impugnata dalla fidanzata, lo ha raggiunto all’altezza del cuore. Christian Rovida, 22 anni, agente della polizia locale di Mortara ma residente a Gropello Cairoli, è morto venerdì pomeriggio al policlinico San Matteo di Pavia, dove i medici lo hanno sottoposto a un intervento chirurgico per strapparlo alla morte. Senza successo.

La ragazza, C. G., 19 anni, studentessa di Trivolzio (Pavia), al momento indagata a piede libero per il reato di omicidio colposo, ha tentato di rianimarlo: a scuola, qualche tempo fa, aveva seguito un corso di rianimazione cardiopolmonare e, assistita telefonicamente dal personale del 118, ha praticato al fidanzato, con il quale stava insieme da due anni, il massaggio cardiaco. Se quando nella villetta della località Cielo Alto di Gropello sono arrivati i soccorsi lui era ancora vivo, lo si deve a lei.

Cosa sia accaduto esattamente venerdì pomeriggio al secondo piano della casa dove l’agente della polizia locale di Mortara risiedeva con i genitori non è ancora del tutto chiaro. Christian Rovida aveva finito il suo turno di servizio alle 13 ed era rientrato. Poco più tardi era arrivata la fidanzata e i due erano saliti al piano superiore e aveva trascorso del tempo insieme.

Al sostituto procuratore della Repubblica di Pavia, Chiara Giuiusa, titolare dell’inchiesta, la studentessa, che giovedì sera è stata ascoltata a lungo assistita dalla sua legale, l’avvocato Chiara Duberti Furini, ha raccontato che Christian le aveva fatto vedere la sua arma di ordinanza, una Glock 40, e le ha spiegato come si impugna e come si toglie il caricatore. Poi gliela ha passata: lei era convinta che fosse scarica. Invece è accidentalmente partito un colpo; su questa circostanza non ci sono dubbi.

Il proiettile ha colpito il giovane all’altezza del cuore. Il colpo secco e urla della ragazza hanno richiamato il padre del giovane, la madre era uscita per delle commissioni ed è rincasata poco dopo, che aveva iniziato a luglio il servizio a Mortara ma che aveva avuto una precedente esperienza professionale come guardia giurata, dunque conosceva bene le armi e, anzi, era titolare del porto d’armi e oltre alla pistola di ordinanza ne deteneva regolarmente una seconda.

L’allarme è stato immediato e quando sul posto sono arrivati i soccorritori le condizioni dell’agente sono apparse subito disperate. Trasportato al policlinico San Matteo di Pavia è stato sottoposto a un intervento chirurgico, ma è morto sotto i ferri. Erano passate poco più di due ore dal fatto. La sua fidanzata, in evidente stato di choc, non ha voluto lasciarlo un istante; con lei i carabinieri che hanno cercato di raccogliere elementi utili alle indagini. Agli investigatori è apparso subito chiaro che si sia trattato di una tragica fatalità: nulla, nella stanza, lasciava ipotizzare uno scenario diverso.

Stupisce che un agente della polizia locale, che ben conosce le armi, non si sia reso conto che la sua pistola aveva il colpo in canna. Christian Rovida si era diplomato al liceo delle scienze applicate all’istituto ’Caramuel’ e poi aveva lavorato come guardia giurata prima di vincere il concorso e diventare un agente della polizia locale di Mortara.