Sabato 27 Aprile 2024

Corea del Nord, registrato terremoto. La Cina dubita, poi ammette: "Era naturale"

Un'attività sismica "inusuale", di magnitudo 3.4, registrata nella stessa zona dove è stato effettuato il test con la bomba H aveva messo in allarme Pechino, che sosteneva fosse stata provocata da un'esplosione. Alla fine l'allerta è rientrato

La cartina che mostra l'epicentro del sisma "anomalo" nella Corea del Nord (Afp)

La cartina che mostra l'epicentro del sisma "anomalo" nella Corea del Nord (Afp)

Seul, 23 settembre 2017 - Alla fine anche la Cina, che aveva sollevato il dubbio  ha ammesso che il sisma "anolamo" registrato nel pomeriggio in Corea del Nord, di magnitudo 3,4 e a "profondità zero", non era il risultato di un test nucleare. Gli esperti del China Earthquake Networks Center (Cenc) hanno rivisto l'ipotesi di terremoto causato "da esplosione", diversamente da quanto fatto nelle prime ore puntando il dito verso Pyongyang.

La China Earthquake Administration, di cui Cenc è parte, ha esaminato gli infrasuoni comparandoli con quelli generati dai test nucleari precedenti di Pyongyang arrivando alla conclusione che il terremoto è stato un fenomeno naturale.

Il terremoto "anomalo" in Corea del Nord aveva messo in allerta Pechino perché aveva l'epicentro identico a quello del terremoto registrato il 3 settembre, che fu provocato da un test nucleare nordcoreano. L'istituto sismologico cinese CENC, registrando il sisma questa mattina alle 10.30 (ora italiana), di magnitudo 3.4, con ipocentro a zero metri, ulteriore elemento che faceva pensare ad un'esplosione provocata dall'uomo.

Seul fin da subito invece aveva sostenuto che il terremoto nella contea di Kilju, dove si trova la base nucleare nordcoreana, certamente non era stato causato da un'esplosione artificiale. Anche il Ctbto, l'organizzazione con sede a Vienna che monitora i test nucleari e promuove la ratifica del Trattato sullo smantellamento degli arsenali atomici, aveva aperto un'indagine, ma era giunrta alla conclusione che la scossa sia stata un fenomeno naturale. 

RESTA ALTA TENSIONE USA-COREA DEL NORD - Ancora alta tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti. Mentre anche l'Iran mostra i muscoli, testando missili a lunga gittata, Trump torna ad attaccare Kim Jong-un. E' solo un "piccolo pazzo che andava fermato da tempo", tuona il presidente Usa in un comizio in Alabama, rincarando così la dose dopo il discorso proferito all'Onu che sembra aver disatteso le direttive dei suoi stessi consiglieri. La strategia comunicativa non era quella dell'invettiva ad personam contro il leader di Pyongyang. Il tycoon ha di nuovo definito il dittatore nordcoreano Kim Jong-un 'rocket man', accusando chi era prima di lui alla Casa Bianca (Barack Obama e l'ex segretario di Stato Hilllary Clinton) di non averlo saputo fermare. "Noi vogliamo un mondo in cui ci siano Paesi che cooperano tra loro. E non possiamo avere un piccolo pazzo che spara missili sugli altri - è l'affondo di Trump -. Qui stiamo parlando di armi di distruzione di massa, e non possiamo permettere che qualcuno metta il nostro popolo in pericolo, il popolo americano". 

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CINA TAGLIA EXPORT PETROLIO - Intanto il regime di Pyongyang è sempre più isolato. La Cina ha infatti tagliato l'export di petrolio greggio verso la Corea del Nord, seguendo le sanzioni dell'Onu seguite al test nucleare del 3 settembre.  In base allo schema, le esportazioni sono limitate a 500.000 barili (o 60.000 tonnellate) dall'1 ottobre al 31 dicembre, per salire a 2 milioni di barili (o 240.000 tonnellate) a partire dall'1 gennaio 2018. La statunitense Energy Information Agency ha quantificato le importazioni quotidiane di greggio nordcoreane dalla Cina in 15.000 barili di petrolio grezzo e in 6.000 barili di prodotti raffinati che equivalgono nel calcolo annuale, rispettivamente, a circa 5,5 milioni e a 2,2 milioni di barili.

Azzerato anche l'import di tessile, tra le voci principali dell'interscambio con Pechino, che vale circa il 90% dei flussi di Pyongyang. La decorrenza della sanzione in questo caso è immediata.