Mercoledì 24 Aprile 2024

Barcellona, la mente degli attentati era un informatore degli 007 di Madrid

L'imam di Ripoll avvicinato dall'intelligence spagnola, in carcere, nel 2014

L'imam Abdelbaki Es Satty. Nello sfondo una foto del suo appartamento a Ripoll (Afp/Ansa)

L'imam Abdelbaki Es Satty. Nello sfondo una foto del suo appartamento a Ripoll (Afp/Ansa)

Barcellona, 17 novembre 2017 - La mente dell'attentato a Barcellona dello scorso 17 agosto, l'imam di Ripoll Abdelbaki Es Satty, era un informatore dei servizi segreti spagnoli. La notizia, diffusa oggi, de El Pais, trova conferma da fonti del Cni, l'intelligence di Madrid.

Abdelbaki Es Satty era capo del gruppo jihadista responsabile delle stragi di Barcellona e Cambrils, le fonti dei servizi non hanno precisato fino a quando si è prolungata la collaborazione. Satty tentò di diventare un informatore mentre era detenuto (2010-2014) nella prigione di Castellon, dove scontava una condanna per traffico di droga.

I contatti sono proseguiti e la mente dell'attentato anzi li usò perché sostenne con gli 007 che erano stati i jihadisti ad obbligarlo a diventare un trafficante di droga per finanziarsi. All'epoca la mente dell'attentato di Barcellona entrò addirittura nel programma di protezione della polizia nazionale e della Guardia Civil. I due corpi di polizia nazionale con cui ci sono state feroci polemiche (già prima della repressione del referendum in Catalogna) perché criticarono la gestione dell'attentato da parte dei Mossos d'Esquadra, la polizia catalana, che non riuscì ad impedire l'attentato malgrado alcuni indizi significativi.

Ufficialmente i servizi segreti spagnoli non hanno confermato quale sia stato il ruolo di Satty in questi anni e non hanno potuto farlo anche perché la legge glielo vieta. Solo i partiti politici possono chiedere informazioni al ministro dell'Interno, Inigo Mendez de Vigo, che però ha già chiarito come ora non sia possibile viste le indagini ancora in corso sull'attentato. L'imam Satty è morto il 16 agosto nell'esplosione del covo della cellula terrorista.

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Il 17 agosto scorso a Barcellona un camion bianco si lanciò a folle velocità lungo las Rambla, via celeberrima della città catalana, meta prediletta dei turisti. Il mezzo falciò i passanti, fu strage: morirono 16 persone, fra cui due italiani, 130 i feriti. Poche ore dopo l'attentato, cinque terroristi furono uccisi a Cambrils mentre stavano per inscenare un secondo attacco. Il giorno prima, ad Alcanar, cittadina a 200 chilometri a Sud di Barcellona, un'esplosione aveva distrutto un'abitazione, uccidendo due persone. Tra le vittime c'era l'imam di Ripoll, Es Satty, che le indagini hanno indicato come la mente degli attentati. 

Luca Russo
Luca Russo