Mercoledì 24 Aprile 2024

Epatite C, dichiarata guerra al virus

San Marino lancia una ambiziosa campagna per fare del suo territorio la prima nazione disease free nel mondo, cioè del tutto libera dall'infezione. L'iniziativa destinata a entrare negli annali della medicina, l'annuncio è venuto da Luciano Onder nel corso di un talk show

Luciano Onder divulgatore medico scientifico e volto noto della tv

Luciano Onder divulgatore medico scientifico e volto noto della tv

San Marino, 28 aprile - La Repubblica di San Marino ha annunciato un traguardo ambizioso, un piano per l'eradicazione totale dell'epatite C. Si candida cioè a diventare la prima nazione al mondo disease free mediante un'azione coordinata: cure efficaci e prevenzione. In questo senso diverrebbe anche un territorio modello per l'assistenza sanitaria e la ricerca universitaria, come è Framingham nel Massachusetts, Stati Uniti, per le malattie cardiovascolari.

«L'obiettivo dichiarato è quello di liberarci completamente dalla malattia da HCV nei prossimi 10 anni». Parola del segretario di Stato alla Sanità della Repubblica del Titano, Francesco Mussoni. In questo senso si inquadra la campagna promossa in collaborazione con l'Istituto Sicurezza Sociale dal titolo Una malattia con la C realizzata da AbbVie, con il patrocinio dell'Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (Aisf), della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) e di EpaC Associazione Onlus.

Lo scopo è quello di far maturare nella popolazione la consapevolezza di come si trasmette questa infezione, come si cura e cosa fare per scongiurarla. Sono ancora tante le persone che chiedono informazioni sulla natura, l'evoluzione e i rischi di contagio, si stima che circa il 2% della popolazione abbia contratto il virus HCV, che impiega anche 30 anni per manifestarsi. Molti possono averlo senza saperlo.

La campagna d'informazione ha preso il via ufficialmente con una presentazione in anteprima ai medici di medicina generale, odontoiatri e farmacisti, presso l'ospedale di Stato di San Marino, a cura di Dario Manzaroli, direttore delle attività sanitarie e socio-sanitarie. Luciano Onder, divulgatore medico scientifico e volto noto della televisione, è invece il conduttore di un talk show che si è tenuto contestualmente per illustrare nei dettagli l'importante iniziativa di salute pubblica.

La nuova classe di farmaci ad azione antivirale diretta rappresenta uno tra i più importanti successi finora ottenuti nella terapia delle forme croniche di malattia. La lotta all’epatite C si configura infatti come un investimento sostenibile per la salute, lo dimostrano le ultime ricerche sui nuovi farmaci antivirali con risultati che sfiorano il 100% di guarigioni. L'operazione sanmarinese incarna l'equazione secondo la quale la cura tempestiva costa enormemente meno rispetto a quanto il Servizio sanitario deve affrontare, in termini di spesa per ricoveri ospedalieri e personale sanitario, se lascia correre l'epidemia, dedicandosi solo in un secondo momento ai casi che degenerano in cancro e cirrosi.

L'impatto della malattia in termini epidemiologici può comportare l’esigenza di affrontare nei prossimi 5-10 anni un gran numero di cure, per un numero sempre crescente di pazienti – ha dichiarato in proposito Massimo Andreoni, Professore Ordinario di Malattie Infettive, già presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT).

Il trattamento è complesso a causa delle diverse tipologie dei soggetti in cura, quali ad esempio i pazienti con cirrosi, coloro che hanno ricevuto il trapianto di fegato e i pazienti con co-infezione da virus HIV e della rapidità del processo di mutazione e replicazione virale che caratterizza il virus dell’HCV.

Un modello socioeconomico messo a punto da un team del CEIS EEHTA dell’Università di Roma Tor Vergata, composto da Francesco Saverio Mennini, Research Director e docente dell’Institute for Leadership and Management in Health della Kingston University di Londra, Andrea Marcellusi e Raffaella Viti, coadiuvati da Massimo Andreoni, ha simulato l’evoluzione dello stato di salute e delle spese sanitarie per le persone con HCV. Per la stima occorre considerare sia i costi diretti sanitari (ospedalizzazioni, farmaci, trattamento e cura dei pazienti), sia i costi indiretti intesi come perdita di produttività dovuta ad assenza dal lavoro causata dalla malattia.

Lo studio stima che in cinque anni il sistema sanitario può ripagare completamente l’investimento per l’innovazione nella lotta all’HCV riportando a zero il differenziale tra quanto avrebbe speso con le terapie tradizionali e quanto spenderebbe con i nuovi farmaci.

Il traguardo della proclamazione di nazione disease free è stato portato all'attenzione dell'opinione pubblica dall'Organizzazione mondiale della Sanità in occasione dell'epidemia di Ebola, quando si sono determinate via via le nazioni africane nelle quali l'agente infettivo stava scomparendo. Qualcosa di simile avviene per l’epatite C cronica, con le terapie di ultima generazione, prive di interferone, farmaci che si prendono per bocca e che combinano tre agenti antivirali ad azione diretta, ciascuno caratterizzato da un diverso meccanismo d’azione e da profili di resistenza non sovrapposti, diretti contro il virus nelle varie fasi del suo ciclo vitale.

Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale