Mercoledì 24 Aprile 2024

Draghi: "Ripresa moderata, l'Ue risponda alle aspettative dei cittadini"

Il presidente della Bce al Parlamento europeo cita Ciampi. Le borse europee chiudono in rosso

Mario Draghi, presidente della Bce (Ansa)

Mario Draghi, presidente della Bce (Ansa)

Bruxelles, 26 settembre 2016 - La ripresa nell'Eurozona continua "a un ritmo moderato e costante" ma con "uno slancio inferiore rispetto alle previsioni dello scorso giugno". Così il presidente della Bce Mario Draghi nel suo intervento al Parlamento europeo a Bruxelles. L'impatto iniziale sui mercati finanziari del referendum che ha sancito la Brexit, ha aggiunto, e in particolare l'iniziale flessione dei prezzi delle azioni, è stato "ampiamente invertito"; più in generale i mercati dell'Eurozona si sono dimostrati "resilienti rispetto all'incertezza globale e politica".

Secondo Draghi, la domanda estera registrerà un indebolimento rispetto alla precedente stima di giugno, e questo "dovrebbe ridurre la crescita delle esportazioni" e, secondo le previsioni della Bce, la crescita reale del Pil nell'Eurozona su base annua dovrebbe essere pari quest'anno all'1,7% quest'anno, e dell'1,6% nei due successivi. L'inflazione resta bassa, ha aggiunto il numero 1 della Banca centrale europea, e sarà pari quest'anno allo 0,2% per aumentare l'anno prossimo all'1,2% ma solo a causa dell'attenuarsi dell'effetto dei passati ribassi del prezzo del petrolio. Quanto agli spread, "la frammentazione si è ridotta in modo sostanziale e le condizioni dei finanziamenti per imprese e famiglie sono migliorate in tutta l'Eurozona", riducendo le differenze delle condizioni fra i diversi Paesi.

Il presidente Bce si è anche soffermato sul tema della Brexit, sottolineando che anche se finora, "nel breve termine", l'economia dell'eurozona si è mostrata resistente, "sul medio-lungo termine è molto più difficile fare previsioni" e "più lunga sarà l'incertezza più rilevanti saranno le conseguenze". Di conseguenza, ha aggiunto Draghi, "sino a che punto l'outlook economico sarà colpito dipende dai tempi, dagli sviluppi e dall'esito finale dei negoziati» con la Gran Bretagna".

Il presidente della Bce ha quindi sottolineato come nelle regole europee sui bilanci c'è una "asimmetria" tra i Paesi che hanno margini di bilancio e chi non ce l'ha. Quelli che non hanno margine non sono autorizzati a fare nuova spesa, mentre "chi ce l'ha non è obbligato a usarlo se non vuole". Quanto alla flessibilità, secondo Draghi "nelle regole esistenti ce n'è già molta". Per questo, ha detto, "i Paesi che non hanno spazio fiscale dovrebbero pensare di più alla composizione del bilancio piuttosto che alla sua dimensione". "Se guardiamo, molti di questi Paesi negli ultimi 10-15 anni prima della crisi hanno aumentato la spesa ma la crescita è rimasta stagnante o molto molto piccola". Questo dimostra - ha quindi concluso, che "non è necessariamente assumendo gente per non fare niente che si fa aumentare la crescita in un Paese".

Mario Draghi ha quindi invitato l'Europa ad agire contro "la diffusa sensazione di insicurezza" e ad andare "incontro alle aspettative dei cittadini". Draghi ha anche ricordato l'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, da poco scomparso. "Voglio citare le parole del mio amico e collega Carlo Azeglio Ciampi al Parlamento europeo nel 2005: 'L'euro è la più grande dimostrazione della volontà unita degli europei, e una forza che porta all'integrazione politica'. E l'impegno politico alla base della nostra moneta unica è stato riaffermato fortemente durante la crisi".

"Non possiamo semplicemente attendere che arrivino tempi migliori - ha proseguito -. Dobbiamo rinnovare i nostri sforzi affinché l'Unione economica e monetaria offra sicurezza e prosperità. E la Bce farà la sua parte". Secondo Draghi ci sono tre linee di intervento necessarie. La prima è in "nuovi progetti europei comuni focalizzati sulle preoccupazione e le necessità" dei cittadini. Il secondo punto è ripristinare la fiducia reciproca tra i Paesi. E il terzo è completare i progetti di integrazione avviati, altrimenti l'Unione resterà vulnerabile.

LE BORSE - E le parole di Draghi, come forti perdite di Deutsche Bank, hanno influenzato le borse europee, che hanno chiuso in rosso. A Milano l'indice Ftse Mib è arretrato dell'1,58% a 16.192,48 punti. L'Ftse 100 di Londra è sceso dell'1,32% a 6.818 punti, il Cac 40 di Parigi cede l'1,8% a 4.407 punti, il Dax di Francoforte ha perso il 2,19% a 10.393 punti.

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