Lunedì 29 Aprile 2024

Omicidio Varani, la procura chiede rinvio a giudizio per Foffo e Prato

Il pm: omicidio premeditato e aggravato da crudeltà e abietti e futili motivi

Luca Varani, il 23enne ucciso (Ansa)

Luca Varani, il 23enne ucciso (Ansa)

Roma, 21 dicembre 2016 - La procura ha chiesto il rinvio a giudiizio per Manuel Foffo e Marco Prato, i due ragazzi che a marzo scorso uccisero il 23enne Luca Varani dopo un festino a base di droga e alcol in un appartamento in via Iginio Giordani, a Roma. 

Secondo il pm Francesco Scavo, il loro fu un omicidio premeditato, aggravato dalla crudeltà da motivi abietti e futili (i due raccontarono infatti di avere scelto Varani per il desiderio di fare del male a qualcuno, scegliendolo a caso, fino a ucciderlo). Il pm avrebbe non solo cambiato idea dopo l'interrogatorio, l'unico da quando sono iniziate le indagini, reso da Prato per cercare di ritagliarsi un ruolo marginale nella vicenda, ma ha anche firmato la richiesta di rinvio a giudizio per i due trentenni, in carcere da oltre nove mesi.

Per la Procura infatti, Foffo e Prato, "dopo aver fatto ripetuto uso di sostanze alcoliche e stupefacenti nei giorni antecedenti l'evento e dopo essere usciti di casa nella mattinata del 4 marzo ed aver 'girato' in macchina per la vie di Roma alla ricerca di un qualsiasi soggetto da uccidere o comunque da aggredire al solo fine di provocargli sofferenze fisiche e togliergli la vita", hanno fatto rientro nell'appartamento del primo al Collatino. E a quel punto Varani, secondo il pm, è stato contattato con un messaggino su Whatsapp e invitato a raggiungere i due. Nell'appartamento in cui poi Varani è morto: Foffo e Prato lo "hanno fatto denudare" per ottenere una prestazione sessuale, poi gli hanno offerto una bevanda con una dose di psicofarmaco così potente che "ha stordito Varani a tal punto da costringerlo ad andare in bagno" dove i due lo hanno poi aggredito fino e trascinato in camera da letto, dove i due i due hanno dato sfogo al loro progetto di morte, cercando di soffocarlo con una corda di nylon. Lo hanno poi colpito alla testa e in altre parti del corpo, per oltre 100 volte, con un martello e alcuni coltelli trovati in casa. Alla fine Varani, come ha certificato la consulenza medico-legale, è morto per dissanguamento.