Venerdì 26 Aprile 2024

Melendugno, protesta anti-Tap. La polizia carica sindaci e consiglieri

Tensione a Melendugno, un manifestante colto da malore. Emiliano: "Governo incapace di ascoltare la Puglia". M5S al governatore: "Svegliati o dimettiti"

Gasdotto Tap, polizia e manifestanti al cantiere (Ansa)

Gasdotto Tap, polizia e manifestanti al cantiere (Ansa)

Melendugno (Lecce), 28 marzo 2017 - Tensione a Melendugno, in Salento, davanti ai cancelli del cantiere Tap (Trans Adriatic Pipeline). Una cinquantina di persone sta protestando da questa mattina contro l'espianto degli ulivi, necessario per 'liberare' il tracciato dove dovrebbe sorgere il micro-tunnel del gasdotto (metanodotto) trans-adriatico. I manifestanti, con in prima fila sindaci (tra cui quello di Melendugno Marco Potì) e consiglieri regionali, si sono ritrovati in località San Basilio, a San Foca, e hanno messo in atto un sit-in davanti ai cancelli del cantiere provocando la sospensione delle operazioni e il passaggio dei tir con gli alberi espiantati. I mezzi della polizia, per accedere all'area, sono stati costretti a forzare il blocco. Quindi una prima carica, durata pochi minuti, con i manifestanti che sono stati circondati da un cordone di polizia e fatti sedere per terra in un 'corridoio' che va dai cancelli del cantiere sino alla strada.

LA SECONDA CARICA - Poco dopo le 13 si è verificata una nuova carica della polizia, più energica della precedente, che ha sgomberato la gran parte del blocco di manifestanti. La carica ha provocato nuovi contusi. Due persone si sono trovate a terra e sono state soccorse da altri manifestanti. Un un uomo di 65 anni, in particolare, è stato colto da malore e soccorso dai sanitari giunti con un'ambulanza a seguito della prima carica. L'uomo, in sciopero della fame da una settimana, è uno degli attivisti in prima linea nella protesta contro l'eradicazione degli ulivi. Durante lo sciopero della fame - raccontano i manifestanti - l'uomo ha perso quattro chili in circa sette giorni.

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L'ESPIANTO - Le operazioni di espianto sono state portate a termine all'ora di pranzo. Cinque camion, su ciascuno dei quali erano stati caricati due ulivi appena eradicati, sono usciti dal cantiere. I camion sono stati scortati da mezzi delle forze di polizia: l'uscita dei mezzi è stata accompagnata dai fischi dei manifestanti. Un elicottero della polizia sta sorvolando la zona.

"Governo incapace di ascoltare"

EMILIANO - Dura presa di posizione di Michele Emiliano, governatore della Puglia, dopo i fatti di Melendugno. "Utilizzando il massiccio spiegamento di forze che oggi è stato predisposto - commenta il presidente della Regione -, il Governo dà la misura della sua incapacità di ascoltare e elaborare politicamente le richieste di una regione intera che ha nel suo programma di governo, elaborato dal basso e votato da centinaia di migliaia di pugliesi, lo spostamento dell'approdo Tap in altra area". 

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M5S - "Emiliano svegliati o dimettiti! Hai avuto diverse possibilità per cercare di evitare tutto questo ma non hai fatto ancora niente: impugnare la nota con cui il Ministero ha violato le competenze della Regione Puglia, valutare un esposto in Procura per fermare queste attività di espianto, predisporre la revoca in autotutela delle autorizzazioni agli espianti degli ulivi degli uffici regionali. Datti una mossa, la Puglia ha bisogno di essere governata da un Presidente, non da uno showman!". Così scrive M5S Puglia sul blog di Beppe Grillo. Per i pentastellati Emiliano "dorme" perché "assente e troppo impegnato nella sua scalata interna al partito mentre i suoi compagni di merenda saccheggiano e distruggono il nostro territorio".

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