Venerdì 26 Aprile 2024

Caso Loris, la madre insiste: "E' stato mio suocero ad ammazzarlo"

Dichiarazioni spontanee al Gup di Veronica Panarello, che continua a scaricare la colpa su Andrea Stival. Vorrebbe un confronto con l'uomo, che accusa di essere l'assassino

Il padre di Loris, Davide Stival e la madre Veronica Panarello (Ansa)

Il padre di Loris, Davide Stival e la madre Veronica Panarello (Ansa)

Ragusa, 26 settembre 2016 - Al processo con rito abbreviato per la morte del piccolo Loris la madre imputata, Veronica Panarello, lancia il suo j'accuse contro il suocero: "E' stato lui e lo dimostrerò", esclama in aula nel corso di una dichiarazione spontanea al Gup. In realtà si rivolgeva al marito Davide Stival. La Panarello, abito nero e viso sgombro dagli occhiali scuri da cui ultimamente non si separava mai, è accusata di avere strangolato il figlio Loris di 8 anni, il 29 novembre del 2014 e di avere poi gettato il corpicino in un canalone.

Veronica dice che vuole essere punita, "ma per quello che ho commesso. Se ci sono responsabilità mie pagherò, ma con me deve pagare l'autore materiale del delitto, mio suocero Andrea Stival". La donna continua a sostenere la colpevolezza del suocero: "Mi ha chiesto di legargli i polsi", poi ha fatto una telefonata e una volta tornata nella stanza, ha trovato Andrea Stival e il piccolo con un cavo usb stretto al collo.

"La mia assistita - specifica l'avvocato  Villardita - ha raccontato il modo in cui il suocero sarebbe salito in macchina, dove si è posizionato, dove è stato preso e come si è verificato l'omicidio, ha indicato nuovamente senza remore il responsabile materiale del delitto nel suocero Andrea Stival". Avanzata nuovamente la richiesta di confronto: "Ha detto che il confronto le è stato negato e che è atto dirimente poterlo sostenere. Non è possibile tecnicamente presentare una richiesta formale, ma in sede di discussione dirò al giudice che questo processo senza confronto rimane monco e sarà il giudice che potrà anche uscire dalla camera di consiglio con una ordinanza per ammettere il confronto, invece che con una sentenza". 

L'avvocato Daniele Scrofani, legale di Davide Stival, padre del piccolo, commenta: "Non ha fornito elementi individualizzanti rispetto alla responsabilità del suocero. Ha aggiunto 'se non posso dimostrare che non ero sola ciò non significa che non lo fossi'. Udienza tranquilla, non era sottoposta ad esame, nessun pathos particolare".  Quanto all'accusato, suocero di Veronica e nonno di Loris, fuori dall'aula ha affermato: "Voglio giustizia per mio nipote", quasi un grido con cui spazzare via le accuse rivoltegli dalla donna. Prossime udienze fissate per il 3, 5 e 7 ottobre.