Venerdì 26 Aprile 2024

"Loris si è strangolato giocando". Ammissione choc di Veronica

Accusato della morte del figlio: "Ho avuto paura e l'ho fatto sparire"

Il padre di Loris, Davide Stival e la madre Veronica Panarello (Ansa)

Il padre di Loris, Davide Stival e la madre Veronica Panarello (Ansa)

Agrigento, 18 novembre 2015 - "È stato un incidente", ha detto Veronica Panarello. "Loris giocava con le fascette elettriche e si è strangolato da solo". Che si stia facendo strada un flebile barlume di luce tra le nebbie che insidiano la mente della madre detenuta con l’accusa di aver ucciso il figlioletto di 8 anni, è un auspicio degli inquirenti, a 48 ore dall’udienza preliminare. Domani il gup deciderà se mandarla a processo. La donna è accusata dell’infanticidio e dell’occultamento del cadavere del piccolo Loris Stival, assassinato il 29 settembre 2014 a Santa Croce Camerina nel Ragusano. Per la Cassazione, che ieri ha depositato le motivazioni con le quali le ha confermato il carcere, Veronica Panarello ha "una personalità contorta". La scorsa settimana, al sostituto procuratore Marco Rota, durante un’audizione di sette ore in carcere, ha ammesso di "non avere accompagnato Loris a scuola".   Durante il confronto, il cui contenuto è stato secretato, la madre avrebbe fornito una nuova versione dei fatti, cioè quella del tragico gioco, fatale al bimbo. Era appena rientrata a casa, ha dichiarato, dopo aver accompagnato il fratellino di Loris a scuola. Veronica ha anche riferito al pm di aver fatto il possibile per salvare in extremis il figlio. Non essendo riuscita a rianimarlo, in preda al panico – "Nessuno mi avrebbe creduto", le sue parole secondo una fonte investigativa – , avrebbe preso il cadavere per disfarsene nel torrente che lambisce il Mulino Vecchio. Infine, e questo è un fatto noto a tutti, ha chiuso la mattinata raggiungendo le amiche a una lezione di cucina. Il corpo di Loris fu ritrovato da un cacciatore.  La donna ha dunque confermato al pm Rota quanto detto il 6 novembre al marito, Davide Stival, sempre in prigione, durante un colloquio intercettato in cui però non ha saputo spiegare cosa fosse accaduto a Loris: "Ho un buco in testa, la memoria non va oltre".    Dalla nuova ricostruzione è scaturito un sopralluogo. Ieri la donna, accompagnata dal legale di fiducia, è tornata a bordo di una volante nel luogo dove fu rinvenuto il corpo del figlio, anche per cercare lo zainetto blu del piccolo che non è mai stato trovato. Veronica sostiene di averlo gettato in campagna. Sempre scortata, è stata poi accompagnata nell’abitazione dove Loris morì, secondo l’ultima versione della madre, per un tragico incidente.  Veronica ha sempre professato la propria innocenza e continua a farlo, pur rendendo dichiarazioni contraddittorie: per mesi, ha ripetuto di avere accompagnato Loris a scuola quel maledetto 29 settembre 2014, ma la menzogna è stata smascherata dalle telecamere del paese. La settimana scorsa nuovo colpo di scena. Al marito ha ammesso che non accompagnò Loris a scuola. "È salito a casa da solo, usando il portachiavi con l’orsacchiotto". Gli ha spiegato pure perché fosse entrata con l’auto in garage, invece di parcheggiarla per strada come era solita fare. "Dovevo caricare il passeggino da dare un’amica". Il passeggino, però, è ancora nel garage. "Non ho ucciso io Loris" continua a ripetere, ma qualcosa pare vacillare nella sua mente.