Mercoledì 24 Aprile 2024

Corruzione, parla Cantone: "La politica non sta assolutamente facendo tutto il possibile"

Il presidente anticorruzione parla del ministero che 'non gli è mai stato offerto', della corruzione nel Pd romano che 'fa rabbrividire', dei sottosegretari indagati che restano al loro posto, della legge sulla responsabilità civile dei magistrati

Raffaele Cantone (Ansa)

Raffaele Cantone (Ansa)

Roma, 29 marzo 2015 - Raffaele Cantone, presidente dell'autorità nazionale anticorruzione, a tutto tondo nel salotto di Lucia Annunziata su Raitre: parla del ministero che 'non gli è mai stato offerto', della corruzione nel Pd romano che 'fa rabbrividire', dei sottosegretari indagati che restano al loro posto, della legge sulla responsabilità civile dei magistrati e del caso-Lupi.

"Non ho rifiutato la proposta che non ci è mai stata - dice a proposito del ministero che gli sarebbe stato offerto - Non è passato neanche un anno da quando ho cominciato a fare il presidente dell'Autorità anticorruzione  mi sono insediato il 28 aprile 2014, penso sarebbe presto pensare di andar via. Credo nessuno avrebbe mai pensato di farmi una proposta che del resto non aveva da parte mia nessuna disponibilità, non per la carica che mi avrebbe onorato ma perché credo che dopo un breve periodo non sarebbe corretto andar via".

Quanto alla legge sulla responsabilità civile delle toghe, Cantone chiarisce: "Io credo che quella legge possa essere pericolosa ma prima di fasciarci la testa bisogna verificare. Del resto - aggiunge - il presidente della Repubblica ha parlato di una verifica per vedere se i timori di un uso strumentale della legge possano essere giustificati".

Alla domanda se la politica sta facendo tutto il possibile contro la corruzione, Cantone risponde senza tentennamenti: "Assolutamente no. Perché bisogna capire che nelle scelte degli uomini ci sono le colpe di chi ha sbagliato a scegliere ma anche di chi ha sbagliato a vigilare. Su quello che sta avvenendo a Roma, a proposito di quanto emerso dal rapporto dell'ex ministro Barca, quello fa veramente rabbrividire".  Infine la vicenda dei sottosegretari indagati, per Cantone "va giudicata caso per caso. Non è corretto che il solo inizio di un'attività giudiziaria debba bloccare una carriera politica". 

Quanto al caso-Lupi, per Cantone l'ex ministro dei Trasporti ha mostrato coraggio e dignità a dimettersi dall'incarico di governo dopo la pubblicazione delle intercettazioni che lo riguardavano: "Credo che il ministro abbia dato dimostrazione di grande dignità e anche di grande cultura istituzionale - ha dichiarato - Bisogna togliersi il cappello". Lupi ha fatto una valutazione da politico: "per difendersi sul piano dell'opportunità bisogna in qualche caso avere il coraggio di fare un passo indietro". "Le vicende che lo riguardavano, che non hanno alcun rilievo penale - ha aggiunto - necessitavano da parte sua di poter spiegare con chiarezza una serie di cose senza avere una carica politica". "Credo che quello di Lupi sia un esempio assolutamente positivo: va dato atto all'uomo di avere avuto un grande coraggio, perché troppo spesso l'impressione è di essere attaccati alla poltrona".