Martedì 21 Maggio 2024

Compravendita senatori, Prodi: "Se ne parlava ogni giorno"

L'ex premier ha deposto in qualità di testimone davanti al tribunale di Napoli per la presunta compravendita di senatori che sarebbe stata all'origine della caduta del suo governo nel 2008

Romano Prodi (Ansa)

Romano Prodi (Ansa)

Napoli, 16 luglio 2104 - Sulle manovre per far passare dei parlamentari dal centrosinistra al centrodestra durante la legistaluta 2006/2008 "era un continuo chiacchiericcio". Parola di Romano Prodi, che oggi ha deposto in qualità di testimone davanti al tribunale di Napoli per la presunta compravendita di senatori che sarebbe stata all'origine della caduta del suo governo, nel 2008. Il processo vede imputati per corruzione Silvio Berlusconi e il giornalista Valter Lavitola. Ma l'ex premier ha negato di essere stato mai al corrente dei presunti tentativi, da parte del centrodestra, di corruzione di senatori della sua maggioranza quando era a capo del governo.

Gli giungevano continuamente "chiacchiere" sulle quali tuttavia non si soffermava: ma non è stato mai informato di cose precise. "Se fossi stato informato di vicende precise, a quest'ora sarei ancora presidente del Consiglio", ha detto l'ex premier. Rispondendo alle domande dei pm Vincenzo Piscitelli e Fabrizio Vanorio, Prodi ha anche sottolineato di avere avuto contezza della vicenda solo quando, il 12 giugno del 2013, l'ex senatore De Gregorio (che secondo l'accusa sarebbe stato corrotto da Berlusconi per passare nelle file del centrodestra) gli inviò una lettera con una richiesta di perdono nella quale l'autore sosteneva di aver tradito il mandato degli elettori dicendosi offuscato da logiche di danaro e di potere. La lettera, con la risposta che Prodi inviò a De Gregorio, è stata acquisita agli atti del processo.