Venerdì 10 Maggio 2024
GABRIELE CANE'
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Il superfluo indispensabile

Roma, 18 settembre 2017 - Qui, però, bisogna che ci mettiamo d’accordo. Se non consumiamo, mettiamo in crisi occupazione ed economia. Se consumiamo, l’economia riparte, ma ripartono anche i debiti, e questo non va bene in un Paese di risparmiatori che ha ancora sacche di resistenza ante guerra, con i soldi nascosti nel materasso. Insomma, diteci che dobbiamo fare, e magari dateci pure i mezzi per farlo. Perché uno conduce una vita al risparmio, fa mille sacrifici, tante rinunce, come facevano le mamme e le nonne, e che gli capita? Verso la metà del mese arriva il rendiconto della carta di credito, e scopre di aver campato al di sopra delle proprie possibilità. Impossibile! Possibilissimo, invece. Perché è uscito il nuovo modello di cellulare che funziona anche in acqua a 400 metri di profondità: indispensabile. Perché l’aspirapolvere si è guastato, e al negozio hanno spiegato che costa di più ripararlo che comprarlo nuovo: a rate. Perché c’è il mutuo, ovviamente, e resta qualche rata dell’auto. Perché, a forza di roba ‘indispensabile’, ci parte tre quarti del budget.

Certo, meglio degli americani che hanno fatto fallire il mondo nel 2007 con una demenziale reazione a catena: pago con una terza Card i debiti della seconda che serviva a tamponare la falla della prima. Per comprare delle case, tra l’altro, quelle cataste di legno che spesso ritroviamo dopo gli uragani. Noi no, non siamo così, e non siamo neppure come quasi tutti gli altri europei che si indebitano molto di più. Però, siamo sulla buona strada. O cattiva. Perché il problema non è di spendere, di rateizzare, di acquistare on line che sembra pure un gioco. Perché gli investimenti delle famiglie in effetti stanno ripartendo, il che fa dire anche al presidente dei banchieri italiani, Antonio Patuelli, che «senza ombra di dubbio il Paese sta attraversando un momento di ripresa». Un bene. Per tutti. Il problema è di farlo con il cervello. Che non può essere quello delle generazioni uscite dalla guerra. Un altro mondo. Ma di chi ha duemila euro in tasca e non può spenderne duemila e cento. Di chi sa quali sono le voci primarie, che resiste alle sirene di chi garantisce che con il nuovo frullatore, qualunque uva metti dentro, esce del Brunello. Allora, evviva le spese. Evviva le carte di credito serie. Evviva il mondo moderno. Sapendo che come in quello antico, due più due deve sempre fare quattro. Anzi, nel dubbio, meglio tre.