Mercoledì 24 Aprile 2024

Bimba giù dal balcone a Napoli: subì abusi. La madre: 'Un mostro nel palazzo'. C'è un secondo caso

La piccola morì cadendo dal balcone di casa. L'autopsia ha rivelato nei mesi precedenti era stata vittima di abusi sessuali. Quello della piccola è il secondo caso di un bambino volato da un balcone nello stesso palazzo. Gli inquirenti ipotizzano che nel rione risieda un 'orco'

Un momento dei funerali della piccola Fortuna Loffredo (Ansa)

Un momento dei funerali della piccola Fortuna Loffredo (Ansa)

Napoli, 15 ottobre 2014  - La piccola Fortuna Loffredo, di sei anni, morta il 24 giugno a Caivano (Napoli), apparentemente dopo essere caduta da un balcone, nei mesi precedenti era stata vittima di abusi sessuali.  Emerge dall'autopsia. (FOTO). Era l'ipotesi sulla quale lavoravano i pm della procura di Napoli Nord, che avevano aperto un fascicolo per omicidio volontario e indirizzato i periti al riscontro di eventuali segni di violenze sessuali. 

E proprio il lavoro dei medici legali, depositato da poco, conferma che Fortuna Loffredo, la bambina di 6 anni trovata morta il 24 giugno sul selciato davanti la sua abitazione in una palazzina nel rione di edilizia popolare noto come parco Vede a Caivano, nel Napoletano, aveva subito abusi sessuali. 

Secondo quanto si è appreso, la perizia non solo espliciterebbe le violenze, ma le circoscriverebbe in un periodo di tempo che parte da due mesi prima della morte. Quello di Fortuna era il secondo caso di bimbo volato giù dal balcone di casa mentre giocava accaduto nella stessa palazzina, e il sospetto degli inquirenti è che in quel rione risieda un 'orco'. 

Dubbi e sospetti sulle reali cause della morte di Fortuna erano sorti da subito, per una serie di elementi anomali come il mancato ritrovamento, sul corpo della piccola, della scarpina destra. "Si tratta di un caso molto strano, nel quale tante cose non tornano. Chi sa, deve parlare. Davanti a Dio e agli uomini", disse il parroco Maurizio Patriciello celebrando i funerali della bambina. 

Altro elemento che alimentò l'attenzione degli investigatori fu il fatto che dallo stesso edificio, nel parco Verde di Caivano, era morto - apparentemente per una caduta accidentale - un bimbo di tre anni, Antonio Giglio, che Fortuna conosceva. Il 24 giugno, giorno della sua morte, la piccola Fortuna era andata a giocare proprio a casa della sorellina del bimbo deceduto un anno prima. 

Gli inquirenti della procura di Napoli Nord ed i carabinieri non hanno mai smesso di approfondire tutte le possibili piste. "Trovate il mostro che ha ucciso la mia Angela", fu l'appello lanciato ad agosto dalla mamma di Fortuna, Domenica Guardato: "Tra queste case c'è chi ha visto, che sa cosa è successo al mio angelo. Aiutatemi a sapere". 

LA MADRE DELLA PICCOLA: GIUSTIZIA, O ME LA FACCIO DA ME. IL MOSTRO E' QUI - "Voglio giustizia, e se non me la danno me la faccio da me". Così, parlando con l'ANSA, Domenica Giordano, Mimma, come la chiamano i familiari, 27 anni, madre di Fortuna, la bambina di 6 anni morta a Caivano che - secondo l'autopsia - ha subito abusi sessuali. "Preferisco andare in galera ma sapere che il mostro non può nuocere più". "Sono sola e dopo la folla dei funerali con la partecipazione apparente del quartiere, sono rimasta sola con la mia famiglia". "Preferisco andare in prigione - aggiunge tra le lacrime la mamma di Fortuna - e mettere i miei due figli in collegio, ma saperli al sicuro, con il mostro in galera". 

"Le notizie sulla violenza a Fortuna per me restano tali fino a quando non avrò le carte. Tanto sono sicura che le hanno fatto violenza. Uccidendo lei hanno ucciso anche me e gli altri miei due figli". Mimma Giordano, affiancata da una sorella e da una zia, parla al sesto piano di uno dei cupi palazzoni del Parco Verde, un quartiere ad alta densità criminale, e dove sono state trasferite famiglie di terremotati del sisma del 1980, provenienti da diverse zone dell'entroterra napoletano. Tra le mani ha una foto di Fortuna e fa notare la fortissima somiglianza della bambina con lei. "Vedete come è bella? L'hanno uccisa perché era troppo bella". 

"Ho lasciato Fortuna che giocava al settimo piano quel 24 giugno, eravamo appena tornati da Napoli, e l'ho trovata giù, a terra. Lei non si è buttata giù, l'hanno buttata". Dure parole per il rione dove abita. "Il mostro è nel nostro palazzo, è impossibile che nessuno abbia visto. Fanno schifo. Chi sa parli". "Comunque - riprende la madre di Fortuna - non me ne vado da questo quartiere. Ho paura, ma la voglia che ho di giustizia è piu' grande. Resto, anche se con me ho solo i miei familiari".