Venerdì 26 Aprile 2024

IL GIALLO /L'avvocatessa trovata senza testa. "La fuga all'alba resta un mistero"

Ha guidato per 200 chilometri fino in Svizzera: nel bosco il corpo dilaniato

Corinne Schuetterle

Corinne Schuetterle

Milano, 4 agosto 2014 - MAURIZIO parlerà quando avrà capito cos’è successo alla donna con la quale ha convissuto 7 anni e voleva sposare. Sono passati pochi giorni da quando ha saputo che Cosima Corinne Schütterle è stata trovata morta in una zona boschiva della Val Poschiavo a circa 1.300 metri di altezza, vicino alla strada che porta al passo del Bernina, in Svizzera. Morta di stenti, hanno detto i medici legali elvetici che non hanno rilevato altro che la frattura a una tibia. La testa della donna di 47 anni, affermata tributarista internazionale, è stata trovata a oltre un chilometro di distanza. "Animali selvatici notturni", hanno motivato lo scempio i carabinieri di Bolzano che hanno ritenuto inutile, in accordo con gli elvetici, investigare oltre: "È stato un incidente". Al comando dei carabinieri di Bolzano, il tassista milanese Maurizio è atteso i primi giorni della settimana. "Voglio capire cos’è successo" ha fatto sapere ai colleghi che hanno raccolto la sua disperazione. Altri colleghi, stavolta quelli di Cosima Schütterle, hanno la stesso desiderio, ma a differenza di Maurizio che subito dopo lo scomparsa della donna, lo scorso 11 giugno, aveva raccontato ai carabinieri di Bolzano altri episodi di fragilità psicologica della sua compagna, hanno affermato con foga che né suicidio né banale incidente stanno in piedi, e premono per una nuova autopsia.

A GIUGNO Cosima ha chiuso la storia con Maurizio e fatto saltare il matrimonio a partecipazioni già avvenute. Allo studio legale di via Montenapoleone ha invece mandato una mail più sospetta: «È stato bello lavorare con voi, ma non posso più tornare in Italia». Dov’era Cosima Schütterle quando ha inviato la mail? In Germania, in Austria, in Svizzera o in Italia, ultimo luogo dove è stata vista? Viveva a Milano da 15 anni. Descritta come «bella donna, alla mano, simpatica e cordiale con tutti», aveva però avuto, un anno e mezzo fa, un ricovero psichiatrico imposto da un mese di ossessive richieste di aiuto: «Vogliono uccidermi». Un comportamento privato stridente con l’immagine pubblica di un’avvocatessa seria e pacata che collaborava con la Camera di Commercio tedesca, aveva lavorato per prestigiosi istituti legali milanesi, partecipava a convegni internazionali sui regimi fiscali e appunto a giungo era attesa a uno di questi a Berlino. 

IL LUOGO della sua morte è misterioso: perchè è andata sul versante del Bernina guidando all’alba per 200 chilometri, attraversando due Stati e tirandosi dietro i due cagnolini? Con loro e un bel po’ di valigie era partita da Milano per Monaco di Baviera. L’ha raccontato ai proprietari dell’hotel Edelweiss di Resia, in Val Venosta, in Alto Adige. Era quasi mezzanotte quando ha chiesto una camera per riposare prima di proseguire il viaggio l’indomani mattina. Il mattino dopo gli albergatori non l’hanno vista, né c’erano più la sua Toyota né i cani. 

 

Avvocatessa trovata senza testa: il viaggio

NELLA SUA STANZA hanno trovato le stesse valigie, il letto sfatto e appoggiata al comodino la foto che la ritrae con Maurizio. I carabinieri troveranno poi i due cellulari, ma delle sim nessuna traccia. Il 25 luglio il suo corpo è stato trovato a circa 200 chilometri di distanza e 1.300 metri di altezza sul versante svizzero del Bernina. La Toyota era stata parcheggiata in una strada agricola non battuta poco più in basso, a San Carlo. In via Plebisciti a Milano, dove l’avvocatessa aveva il box per l’auto, il titolare del bar-tabacchi la conosceva benissimo e non tentenna: ha preso un caffè, da sola, alla metà di luglio.