Giovedì 25 Aprile 2024

LA STORIA / Alessandra, pilota degli sceicchi: "Li conquisto con un giro in Ferrari"

Romagnola, 26 anni, insegna ai milionari i segreti della velocità. "Da me arrivano arabi, cinesi, russi e americani. Gli emiri all'inizio restano perplessi: andare a lezione da una donna li sorprende"

Alessandra, pilota degli sceicchi

Alessandra, pilota degli sceicchi

LEO TURRINI

«EFFETTIVAMENTE il miliardario saudita, quando mi vede al volante, fa una strana faccia! Ma poi si adatta alla situazione e chissà che l’insolita esperienza non lo spinga a cambiare le abitudini del suo Paese…».

Quella di Alessandra Neri, romagnola ventiseienne di Bertinoro, è una storia affascinante. Laureata in design industriale, è la prima donna in Italia a esercitare le mansioni di istruttore di guida sicura e sportiva. Per capirci: tocca a lei, per conto della scuola Cigs dell’ex campione di F1 Andrea De Adamich, insegnare i segreti della velocità ai patiti di marchi come la Ferrari, la Maserati, l’Alfa Romeo.

«Le corse sono state sempre nel mio Dna – racconta Alessandra – Da bambina gareggiavo nei kart, poi con le Gran Turismo ho vinto in Italia e all’estero».

E come arriviamo agli allievi sceicchi?

«Sapevo dell’esistenza di queste scuole di pilotaggio. Finita l’Università ho spedito in giro il curriculum. De Adamich, che è stato un grande dell’automobilismo, mi ha sottoposta a un test e ha dato l’ok. Così ho cominciato a insegnare. Agli arabi, ma anche ai cinesi, ai russi, agli americani».

Gli emiri malati di Ferrari come l’hanno presa?

«Beh, sono persone molto educate, molto gentili. È chiaro che all’inizio restano vagamente perplessi, andare a lezione da una donna magari li sorprende. Ma dopo un giro capiscono che possono fidarsi».

Dopo un giro?

«Sì, perché li faccio salire accanto a me su una macchina del Cavallino e metto in moto, le curve della pista di Fiorano sono una esperienza stimolante…».

Nel caso specifico, sono anche un piccolo fatto di costume.

«Eh, i pregiudizi sono sempre duri a morire. Quando io ero bambina anche in Italia si sentiva la classica frase: donna al volante pericolo costante. Ci siamo evoluti noi, cambieranno anche nelle altre zone del pianeta».

E come sono i complimenti degli sceicchi, alla fine?

«Finora nessuno si è lamentato. In generale, gli appassionati di un certo tipo di vetture sono molto scrupolosi e qui non c’entra il passaporto, la provenienza. Superato lo choc iniziale, si concentrano sull’apprendimento».

Lei è un giudice severo?

«Cerco di trasmettere una consapevolezza semplice, quasi banale: con le auto di gran classe ci si può divertire, ma bisogna sempre rispettarle, mettendo al primo posto la sicurezza».

Alessandra, ma in Italia guidano meglio i maschi o le femmine?

«Che domanda! Lei ce l’ha presente lo spot di Claudia Schiffer che fa vedere a un uomo quanto sia brava al volante?».

Ce l’ho presente, ma la Schiffer è tedesca.

«Beh, le italiane sono come Claudia: voi maschietti, nel traffico o in autostrada, non siete più alla nostra altezza…».