Venerdì 26 Aprile 2024

Yucatan, sulle tracce dei Maya

Un itinerario messicano fra siti archeologici, natura incontaminata, parchi naturali, mare di cobalto, grotte misteriose. Dove anche la cucina riserva ghiotte sorprese. Testo e foto di Gloria Ciabattoni

CHICHEN ITZA

CHICHEN ITZA

HANNO costruito enormi piramidi a gradoni senza usare la ruota. Hanno subito l'invasione degli spagnoli dal 1517 al 1546. E quando i conquistadores chiedevano come si chiamava quella terra rispondevano «Yectean», ovvero «Non ho capito», così per un gioco degli equivoci gli stranieri credettero che questa parola indicasse il nome del luogo, che divenne Yucatan. Si pensa che i Maya siano estinti ma non è vero, abitano ancora qui, nella foresta che fu la casa dei loro avi e vicino alle loro misteriose piramidi. In quella che oggi viene definita «Riviera Maya». Che andiamo a scoprire. SI ARRIVA dall’Italia con Blue Panorama (www.blue-panorama.it) che offre l’unico collegamento diretto per la capitale dello Yucatan Mérida, da Milano Malpensa, con un volo ogni lunedì (prezzo tratta Milano-Mérida a partire da 792 euro a/r).  Mérida fu fondata dallo spagnolo Francisco de Montejo de León, detto El Mozo, nel 1542, e oggi conta un milione e 200mila abitanti. Che la sera si trovano nei locali del Paseo Montejo a bere tequila e ascoltare musica, mentre alla domenica affollano il mercato artigianale della piazza principale dove si affacciano edifici belli e imponenti: la cattedrale di San Idelfonso, la Casa de Montejo, il palazzo del Governo. Mérida è tranquilla, con tanti begli edifici che parlano del periodo coloniale, piccoli negozi di artigianato che vendono i tipici abiti buianchi ricamati delle donne, coperte colorate, ceramiche, amache che qui vanno alla grande perché alla siesta nessun messicano rinuncia. La pittrice  Frica Calo è un mito intramontabile e igadget con la sua immagine vanno alla grande.

A Mérida la pisicina dell’ hotel Wyndham Mérida ci fa sentire in vacanza e la cena a La Chaya Maya (www.lachayamaya.com) è un gustosissimo battesimo di cucina messicana. Da Mérida sono 160 km ma ne valgono la pena, la strada è larga, comoda, pianeggiante e scorre fra boschi di un verde intenso: si va a Uxmal, la città Maya fondata verso il VI secolo, con l’imponente Piramide dell’Indovino, e il cosiddetto «Quadrilatero delle Monache» con edifici nelle cui decorazioni compaiono stilizzate le squame di due serpenti intrecciati, rappresentazione del dio Quetzalcoatl. Per i Maya infatti il serpente non aveva la connotazione negativa che ha in altre civiltà compresa la nostra, anzi era un simbolo di vita, un simbolo sacro. Il vicino Choco-Story Uxmal ci racconta tutto della storia del cacao, che neanche a dirlo fu bevanda sacra per i Maya. Si assaggia la bevanda senza zucchero o con, con il  peperoncino, con la cannella... insomma si scoprono modi inediti per assaporare il nettare degli dei. Lo Yucatan è piatto e con una fitta vegetazione dove spiccano le macchie rosse dei flamboyant e quelle fucsia delle bouganvillee. E tra questo verde nel viaggio da Mérida verso la Riviera Maya si incontrano altri due siti archeologici  importantissimi: Cobá e Tulum. Il primo, in una foresta che si può percorrere anche a bordo di simpatici risciò (che in Messico non sono un'invenzione per turisti ma un'alternativa economica al taxi per percorerre brevi tratti di strada), ha la piramide più alta di tutto lo Yucatan. E' anche una delle poche che si può scalare salendo ripidi gradoni, per godere dalla vetta di un panorama superbo.Da lassù lo sgardo corre su quel mare di verde e non si può non immaginare quali altri tesori archeologici nasconda quella fitta foresta.

tulumTulum (nella foto) è l’unico sito Maya sul mare e si può provare l’ebrezza di fare il bagno in acque azzurrissime e poi asciugarsi passeggiando fra antichi edifici tra i quali spicca il fotografatissimo El Castillo: trovarselo davanti è un’emozione unica, sospeso fra due blu, quello del cielo e quello del mare. La vicina comunità Maya di Esmeralda ci consente di capire come i Maya vivano coniugando antiche tradizioni e vita di oggi: una signora ci mostra come si cuociono le tortillas, uno sciamano compie per noi un rito propiziatorio che ci assicurerà la benevolenza degli elementi della natura.  L’ARRIVO a Playa del Carmen, al SettemariClub Viva Azteca nell’elegante zona di Playacar, è una full immersion nell’atmosfera caribe. Il mare è di smeraldo e di cobalto, la sabbia corallina non scotta mai (ma il sole sì). E alla sera la Quinta Avenida concentra in 3 chilomeri negozi e locali di ogni tipo, fra i quali spopola il Coco Bongo (www.cocobongo.com) che è una vera calamita per i giovani. Coi suoi spettacoli acrobatici è molto più di una discoteca: unisce acrobazie da circo e musica a go-go.  Lasciare il sole e il mare di Playa del Carmen (e SettemariClub Viva Azteca con i suoi aperitivi, il guacamole, la lunga spiaggia, i bei ristoranti) dispiace sempre. Il giorno del rientro a Mérida è denso di eventi, a cominciare dalla visita di Ek Balam, sito archeologico portato alla luce abbastanza di recente. L’ Acropoli è la struttura più grande: 162 metri di lunghezza, 68 di larghezza e 32 di altezza. Ha decorazioni ben conservate di serpenti e di guerrieri alati. All’interno c’è un’altra struttura con la tomba del re Ukit Kan Le’k Tok’, sepolto intorno all’anno Mille. Infine Chichen Itza, il più famoso dei siti Maya, affolatissimo soprattutto nell’equinozio di primavera, quando i raggi del sole disegnano sulla piramide di Kukulcan le squame di un serpente che si dipartono dall’imponente testa di pietra: un gioco di luci a dir poco impressionante. Fra le escursioni in giornata da Mérida, quella alle grotte di Lol-Tun e quella al Parco Naturale di Celestun.  Vale la pena di partire presto per fermarsi nel paese di Uman al mercato, dove tra teste di maiale e vedure varie si compra il piccantissimo peperoncino habanera. E val la pena poi al rientro di visitare l’Hacienda Yaxcopoil,( www.yaxcopoil.com) dove fino al 1984 si lavorava il henequen, una fibra molto resistente ricavata dall’ agave e usata un tempo per fare corde. Fra i grandi e begli edifici e i giardini, semi abbandonati, sembra dover apparire da un momento all’altro Zorro a cavallo.  I gioni a Mérida sono anche occasione per un completo excursus nella gastronomia locale. Per una grigliata tenerissima si va al semplice ma squisito La Parrilla (www.laparrilamerida.com). Per una cena super-raffinata c’è il Rosas&Xocolate  (www.rosasandxocolate.com) in uno scicchissimo boutique-hotel: qui tutto è esperienza sensoriale, anche un antipasto di pera rucola e formaggio. Ancora, fra i cinque ristoranti più quotati spicca l’italiano Oliva (www.olivamerida.com). Fuori città l’Hacienda Teya ( www.haciendateya.com)  offre ottima cucina yucateca in un ambiente semplice ma raffinato dall’ architettura coloniale ispanica.

FOCUS SU...

Cochinita e chili in tavola

LA CUCINA yucateca non è fatta per i vegetariani: si basa sulla carne. Si comincia leggeri, con la sopa de lima (brodo di pollo, tortilla e lime), ma poi ci si rifà con le tortilla ripiene.Tra i piatti più famosi c’è la ‘cochinita pibil’ (nella foto), cosciotto di maiale insaporito con una pasta rossa ottenuta dai semi della pianta di achiote e cotto, avvolto nelle foglie di banano, in un recipiente di coccio interrato e ricoperto dalle braci. In tavola non manca il chile habanero, un peperoncino micidiale. E per mandare giù tutto c’è sempre la tequila.

coil luogo dei sacrifici umani

CHICHEN ITZA è tra i più famosi siti archeologici Maya, edificato fra il VI e l’XI secolo. In una vasta spianata arsa dal sole svettano la piramide di Kukulkan (o El Castillo), il Tempio dei Guerrieri con in cima la statua Chac Mool, un altare per i sacrifici, l’osservatorio astronomico (il Caracol). C’è anche il più grande campo Maya per il gioco della palla (pelota), lungo 166 metri e largo 68. Il capitano della squadra vincente veniva decapitato: un grande onore perché essere sacrificato agli dei voleva dire reincarnarsi poi nel giaguaro. 

Fra i fenicotteri rosa

LA BARCA SCIVOLA sulle acque calme e poco profonde della Ria Celestun e d’improvviso appaiono decine di fenicotteri rosa, intenti a catturare i minuscoli gamberetti rossi ai quali devono il colore delle piume. Lo spettacolo incredibile si gode a Celestun, villaggio di pescatori a ovest di Merida, parco naturale con una miriade di isolette, ricchissimo di mangrovie, dove vivono oltre 300 specie di uccelli. Si può trovare refrigerio con un tuffo in una fonte d’acqua dolce limpidissima, affollata di pesciolini curiosi. 

Il sacro cenote

LA PENISOLA dello Yucatán è una sorta di groviera di roccia calcarea, erosa nel tempo dall’acqua piovana che filtrava nel sottosuolo. Là dove il tetto di queste grotte crollò si formò un cenote, una sorta di pozzo profondo, sacro per i Maya, che lì compivano sacrifici umani, come nel caso del cenote di Chichén Itzá. A circa 3 km di distanza, in una rigogliosa foresta si trova il cenote Ik Kil. Ci si tuffa nelle acque fresche di un blu profondo, che un tempo accoglievano le vittime sacrificali e oggi offrono refrigerio ai viaggiatori.

Misteriose grotte

A 110 CHILOMETRI a sud-ovest di Merida ecco le grotte di Lol-Tun, serbatoi di acqua sacri per i Maya, che furono popolate anche dagli Olmechi. Un dedalo fra stalattiti e stalagmiti, nel quale è facile perdersi. Qui sono stati trovati oggetti rituali e numerose pitture rupestri. Le grotte diventarono rifugi durante la ‘guerra delle caste’, la rivolta dei Maya nel 1847: si formò uno Stato Maya indipendente, il Chan Santa Cruz. Sedare definitivamente la rivolta si rivelò difficile e le scaramucce proseguirono fino al 1930.

 

Con chi andare spiaggiaUN TOUR che unisca svago e relax alla visita dei più celebri siti archeologici è il modo migliore per conoscere lo Yucatan. Con Settemari (www.settemari.it) per 9 giorni si pagano da 1.521 euro a persona, volo compreso. Per chi vuole mare e movida, al SettemariClub Viva Azteca di Playa del Carmen 7 notti, all inclusive, volo e trasferimenti inclusi, costano da euro 1.175 a persona. Informazioni dell’Ente del Turismo: www.visitmexico.com, http://sofotur.yucatan.gob.mx; http://rivieramaya.com. (Nella foto una parte della spiaggia del Settemari) Ecco il programma Minitour Yucatan, ma Settemari propone anche molti altri tour.  1° giorno ITALIA/CANCUN: arrivo a Cancun, trasferimento in hotel e pernottamento.

2° giorno

CANCUN/EK BALAM/CHICHEN ITZA/MERIDA (370 km): dopo la prima colazione in hotel incontro con la guida e partenza per Merida. Prima tappa al sito archeologico Ek Balam; proseguimento per Chichen-Itza, e visita all'antica capitale maya. Pranzo e proseguimento per Merida. Sistemazione in hotel, cena libera e pernottamento.

3° giorno

MERIDA/UXMAL/MERIDA (160 km): prima colazione e partenza per Uxmal con visita alla zona archeologica. Pranzo in ristorante e rientro a Merida per visita della città: lo Zocalo, il Palazzo del Governo e il Paseo de Montejo. Cena libera e pernottamento.

4° giorno

MERIDA/COBA'/RIVIERA MAYA (330 km): dopo la prima colazione partenza per Cobá e visita di un cenote lungo il tragitto. Pranzo in ristorante presso una comunità maya e visita guidata del sito archeologico di Cobà, con la piramide più alta di tutta la penisola dello Yucatan. Proseguimento per la Riviera Maya, sistemazione e pernottamento.

5°-7° giorno

RIVIERA MAYA presso il SettemariClub Viva Azteca

8° giorno

RIVIERA MAYA/CANCUN/ITALIA: giornata a disposizione. Trasferimento all'aeroporto di Cancun in tempo utile per l'imbarco sul volo di rientro in Italia. Pasti e pernottamento a bordo.

9° giorno

ITALIA: arrivo in Italia

Per saperne ancora di più: Turismo: www.visitmexico.com, http://sofotur.yucatan.gob.mx; http://rivieramaya.com. 

28/04/2016