Mercoledì 24 Aprile 2024

Missione spaziale, l’Italia sbarca su Marte. "Scopriremo i suoi segreti"

Sonda europea con tecnologia tricolore: oggi il via all’atterraggio. L’obiettivo: raccogliere i dati per portare presto l’uomo a calpestare il suolo del Pianeta Rosso

Un rendering della missione ExoMars (Ansa)

Un rendering della missione ExoMars (Ansa)

Roma, 16 ottobre 2016 - «Marte, stiamo arrivando!». La missione ExoMars, a guida italiana, con il lander Schiaparelli, è un passaggio cruciale dell’esplorazione del Pianeta Rosso. Oggi, dopo un viaggio durato sette mesi, ci sarà l’offensiva su due fronti: ExoMars e Schiaparelli conquisteranno cielo e terra marziani. «Tutto è pronto per il grande momento – ci dice il dottor Enrico Flamini, chief scientist dell’Agenzia spaziale italiana –. Le operazioni iniziano domenica (oggi, ndr) quando dalla sonda madre, il Trace Gas Orbiter, sgancerà il lander Schiaparelli, realizzato a guida italiana, che si dirigerà sulla superficie marziana. Un viaggio che durerà tre giorni ad una velocità iniziale di 21 mila chilometri orari. Poi, grazie ad un sistema di paracadute e razzi frenanti, Schiaparelli rallenterà la sua corsa per depositarsi dolcemente nella zona Meridiani Planum individuata vicino all’equatore del Pianeta Rosso. Nel frattempo la sonda madre TGO – continua il dottor Flamini – inizierà la sua manovra di inserimento nell’orbita definitiva marziana. Nella sua fase di discesa Schiaparelli attiverà un primo esperimento a guida italiana, denominato con l’acronimo Amelia, che prenderà dati sulla composizione degli strati alti dell’atmosfera marziana. Una volta a terra il lander continuerà la sua missione per quattro giorni, ma non è escluso che il tempo diventi addirittura di otto giorni. E questa sarà la parte più importante della missione che vedrà in prima linea l’Italia».    «Sono due, infatti, gli esperimenti progettati dalle nostre industrie. Il primo strumento si chiama Dreams: lavorerà fornendo preziosi dati scientifici della polvere, dei venti e della metereologia marziana che diventeranno essenziali per le future missioni. Poi a bordo di Schiaparelli abbiamo inserito un piccolo sistema di retroriflettori, degli specchi, che resteranno sulla superficie marziana per decenni. Questo sistema si chiama Inrri e permetterà ai laser che verranno installati a bordo delle future missioni marziane di effettuare misure di distanza molto precise che diventeranno essenziali per atterraggi di precisione».E mentre c’è grande attesa per questa prima missione si sta già lavorando per la seconda parte del programma ExoMars. Questa missione doveva essere lanciata nel 2018 ma a causa dei tempi di realizzazione e soprattutto per trovare i fondi necessari è stata rinviata al 2020.   «Exomars 2020 – sottolinea il dottor Flamini – avrà a bordo un rover controllato da Terra che si muoverà sulla superficie di Marte e usando una trivella, anche questa progettata e costruita interamente dalle industrie italiane, ne perforerà il suolo fino a due metri di profondità per verificare se esistono elementi che, al riparo dalle radiazioni esterne, possano nascondere anche tracce di vita biologica. Ma in programma, ci sono anche altre missioni che prevedono un atterraggio sul Pianeta Rosso, la raccolta di campioni di rocce e il successivo ritorno sulla Terra. È evidente che questo ulteriore passaggio - conclude il dottor Enrico Flamini - prelude alla possibilità di progettare una missione che porterà l’uomo a calpestare finalmente le polveri di Marte. La strada è molto lunga ma posso dire con certezza che abbiamo iniziato a percorrerla».