Martedì 15 Ottobre 2024

Genitori e internet, l’82% è preoccupato per la sicurezza on line dei propri bambini. Il 9% proibisce il web

La ricerca di Hearts & Science indaga le paure e le sfide del mondo digitale per i genitori italiani e svela il reale gap di conoscenza accelerando il bisogno di una formazione a tappeto sulle famiglie

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Ragazzini con gli smartphone

Milano, 24 settembre 2024 – L'era della digitalizzazione ha portato innumerevoli vantaggi, ma con essa emergono anche nuove sfide e preoccupazioni, soprattutto quando si tratta della sicurezza dei più giovani online. I genitori italiani lo sanno bene e Hearts & Science, agenzia di comunicazione di Omnicom Media Group, ha deciso di dare voce a queste preoccupazioni con la ricerca Riprendiamoci l’Internet!, presentata nell'ambito del progetto Villa Futura, giunto quest’anno alla sua quarta edizione. L’obiettivo di Villa Futura è dare vita a momenti di confronto e approfondimento su tematiche insolite e di forte interesse per la Industry, prevalentemente legate al comportamento che le persone hanno online, per avviare un’analisi più approfondita che vuole abbattere gli stereotipi e le mistificazioni che spesso li avvolgono.

La ricerca Riprendiamoci l’Internet! ha coinvolto genitori italiani tra i 18 e i 55 anni con figli dai 6 ai 17 anni e ha fatto emergere una realtà che non può più essere ignorata: la sicurezza online dei più giovani è una preoccupazione crescente e diffusa.

A parlarne sono stati esperti del settore durante un dibattito vivace, moderato da Emanuele Giraldi (Managing Director di Hearts & Science), che ha visto la partecipazione di Giovanni Zagni (Direttore di Pagella Politica e Facta.news), Miriam Frigerio(Head of Brand & Communication di Sorgenia) e Stefania Garassini (docente all'Università Cattolica del Sacro Cuore e Board Member di Patti Digitali).

I numeri parlano chiaro: l’82% dei genitori italiani si dichiara preoccupato per la sicurezza online dei figli, con picchi tra i genitori di bambini più piccoli. Il 9% preferisce evitare del tutto l'uso di internet per i propri figli, soprattutto quelli tra i 6 e i 9 anni. Ma la vera spina nel fianco è la dipendenza dagli smartphone: il 60% dei genitori ritiene che i propri figli siano troppo attaccati ai dispositivi digitali, seguiti dalla paura per contenuti violenti o inappropriati, fake news e pericolose "sfide online".

Un sentimento di insicurezza pervade anche gli adulti, con il 65% dei genitori che non si sente a proprio agio mentre naviga. Non è solo una questione di incertezza: molti genitori hanno già vissuto in prima persona situazioni spiacevoli o pericolose online, come furti di identità, cyberbullismo o truffe. L’esperienza negativa non risparmia neanche chi si considera un esperto digitale: gli “esperti” sono spesso i più esposti ai rischi, con una percentuale più alta di episodi di frodi online rispetto ai genitori meno digitalmente esperti. Tuttavia, è significativo che solo il 29% dei genitori abbia preso misure di protezione adeguate, legate unicamente ad un aspetto “tecnico”, come l'uso di antivirus o la creazione di password sicure.

Non è solo la sicurezza online a preoccupare: le patologie legate al digitale sono un altro fenomeno che sta emergendo con forza. 1 genitore su 3 ha già affrontato casi di dipendenza digitale o comportamenti come il phubbing (ignorare le persone reali in favore dello smartphone), la cyberchondria (cercare sintomi di malattie online in modo ossessivo) e il doomscrolling (scorrere compulsivamente notizie negative).

Il ruolo delle scuole in questo contesto diventa sempre più cruciale. Quasi la metà dei genitori italiani crede che le scuole debbano assumere un ruolo attivo nell’educazione digitale dei ragazzi, insegnando loro come navigare in rete in modo sicuro e consapevole. La richiesta non riguarda solo le conoscenze tecniche, ma anche la sensibilizzazione verso fenomeni come il cyberbullismo, la privacy e la protezione dai contenuti dannosi.

In definitiva, ciò che emerge dalla ricerca Riprendiamoci l'Internet! è una richiesta di maggiore consapevolezza, protezione e supporto, sia da parte dei genitori che delle istituzioni, per affrontare i rischi legati al web. Hearts & Science, con questo progetto, mette in luce un tema cruciale per il futuro delle nuove generazioni, sottolineando l'urgenza di educare i più giovani a un uso più sicuro e responsabile della rete.

In risposta al bisogno di formazione digitale dichiarato dalle famiglie, Hearts & Science si impegna concretamente: in collaborazione con la rete nazionale dei Patti Digitali di comunità (www.pattidigitali.it) e l’Università degli Studi Milano-Bicocca, e lavorando a stretto contatto con professionisti dell’educazione da una parte e della comunicazione dall’altra, lancerà in Italia un programma di formazione volto a colmare il gap di conoscenza che rende rischiosa la rete per giovani e adulti. Questo corso, nel progetto di Hearts & Science, sarà sostenuto economicamente da donazioni provenienti dal mercato pubblicitario.

Commenta così Emanuele Giraldi (Managing Director di Hearts & Science): “La digitalizzazione ha segnato una grande era di crescita e sviluppo negli ultimi anni. Alla luce di questi dati è evidente che il digitale non ha fatto solo del bene. Negli ultimi trent’anni, Internet ha realmente rivoluzionato il modo in cui viviamo, ma ha anche dato vita ad un modello di business le cui esternalità negative – se non curate per tempo – rischiano quasi di vanificare tutti i benefici che sono stati portati alla società. Siamo abitanti del mondo digitale e vogliamo preservarne l’integrità, anche per garantire alle generazioni future un accesso più consapevole alle tecnologie.

L’obiettivo è quello di lanciare un manifesto programmatico condiviso con gli altri operatori del settore entro Natale, e partire con l’erogazione del corso in partnership con Università Bicocca e Patti Digitali in occasione del World Internet Day, il 17 maggio 2025”.

Secondo Stefania Garassini (docente all'Università Cattolica del Sacro Cuore e Board Member di Patti Digitali): “Dalla ricerca risulta una certa sfiducia da parte dei genitori nella loro capacità d’incidere davvero sul modo in cui i propri figli utilizzano il digitale. È su questo che è necessario intervenire, restituendo ai genitori – attraverso un’adeguata formazione - la fiducia nella loro capacità di educare anche nell’ambiente digitale. La vera sconfitta sarebbe perdere la speranza nella possibilità di rendere Internet un posto migliore, un posto dove la sicurezza dei minori sia davvero una priorità”.