Martedì 30 Aprile 2024

Nizzolo vola sul tetto d’Europa Con Balsamo la festa è tutta azzurra

Dopo Trentin e Viviani l’Italia fa tris grazie a una prova spettacolare di squadra. A Elisa il titolo under 23.

Migration

di Angelo Costa

C’è un italiano in cima all’Europa per il terzo anno consecutivo. Ma insieme a Giacomo Nizzolo, su quel podio meriterebbe di starci una Nazionale intera, non solo perché sul tracciato francese di Plouay corre una gara perfetta, ma perché spiega benissimo cosa significhi fare squadra. In un Paese come l’Italia dove dividersi è un vocabolo più frequentato di compattarsi, è ancora il ciclismo a dare un bell’esempio.

C’è un’italiana in cima all’Europa ed era capitato anche lo scorso anno: la migliore delle under 23 è Elisa Balsamo, studentessa e pianista piemontese, una che in bacheca ha già il titolo mondiale juniores su strada e svariate medaglie in pista col quartetto. Come Nizzolo, è lei la punta azzurra in caso di volata: come Nizzolo, anche lei è puntuale nel cogliere l’occasione.

Sventola il tricolore agli Europei di Plouay. In tutti i sensi: Nizzolo è lo stesso che tre giorni prima ha vinto il campionato italiano in Veneto, soffiandolo all’ultimo metro a Ballerini che già stava festeggiando impennando la ruota. Ballerini è lo stesso che in Francia tira una volata magistrale a chi gli ha negato il sogno tricolore: basterebbe questo a spiegare lo spirito di una Nazionale che sarebbe piaciuta molto all’immenso Alfredo Martini, al quale Cassani si ispira da quando siede sull’ammiraglia azzurra.

E invece c’è molto altro in una corsa che gli azzurri tengono al guinzaglio dal primo all’ultimo metro: il lavoro di Boaro e Affini, il sacrificio di Ulissi nel finale, la marcatura stretta di Trentin su un Van der Poel che spreca il suo gran talento in attacchi a vanvera. Con questi uomini, l’Italia è così bella da sembrare un videogame: che Cassani come ct abbia molti pregi e non solo difetti è un po’ che si vede. E’ il suo terzo europeo in fila, da mettere nel conto con l’amaro argento iridato di Trentin: prima o poi, anche senza un fenomeno come hanno altre Nazionali, un Mondiale riuscirà a vincerlo e chissà che non accada proprio a casa sua il mese prossimo, se si correrà a Imola.

Intanto il fenomeno continua a farlo Giacomo Nizzolo, brianzolo di 31 anni, fondista veloce trascurato dalla critica e spesso sfortunato. Ora che ha cancellato un bel pacco di guai, si sta prendendo la rivincita: sfruttando il miglior momento in carriera, in tre giorni si guadagna la seconda maglia tricolore e quella europea, che sfoggerà sabato al Tour dove andrà a caccia di una tappa. "E’ stato un grande lavoro di squadra, ringrazio i compagni per l’aiuto. Temevo di non avere abbastanza forza per questo arrivo, la fortuna non mi ha abbandonato", racconta Nizzolo dopo essersi preso la soddisfazione di battere in casa sua lo strafavorito Demare e mettere in fila Ackermann, Van der Poel e Stuyvens, la crema della corsa, con Ballerini così bravo da chiudere al sesto posto. E’ la festa di Nizzolo, è la festa della Balsamo, un talento vero come dice il plurimedagliato ct Salvoldi specializzato nel lancio dell’ultima generazione. E’ soprattutto la festa di un’Italia che aspetta un uomo nuovo per le corse a tappe, che fatica nelle classiche, ma che quando c’è da recitare in gruppo qualche lezione è ancora capace di darla.