Lunedì 29 Aprile 2024

Valentino Rossi in cerca di affidabilità e fortuna

Jorge Lorenzo (Ansa)

Jorge Lorenzo (Ansa)

Che sia la parola ‘biscotto’ a portargli sfortuna? Il sospetto, dopo quanto accaduto al Mugello, c’è. Dal capolavoro del sabato, alla delusione (micidiale) della domenica: e in mezzo, appunto, quelle frecciatine e quel tirare in ballo il ‘biscotto’ di Valencia.

Valentino Rossi che sogna e prepara l’impresa davanti alla sua gente e loro due, gli spagnoli, che prima rosicano e poi vanno a prendersi (e a strappargli di mano) tutto. Sceneggiatura diabolica, quella che ha chiuso il Gp d’Italia e d’ora in poi, la parola ‘biscotto’ andrà bandita e non usata più. Anche solo per scherzo.

Questione di scaramanzia, forse, ma è meglio evitare nuove provocazioni alla sorte. Certo, ‘biscotti’ e conseguenze letali a parte, il Mugello ha fatto scattare un allarme piuttosto preoccupante in casa Yamaha. Due motori bruciati in una manciata di ore è un qualcosa su cui più che riflettere si dovrà agire.

Ok, Lorenzo si è salvato nel migliore dei modi (motore in fumo nel warm up), ma questo non deve distogliere l’attenzione da un discorso ingombrante: la Yamaha, per la prima volta nella sua storia recente (e vincente), ha avuto problemi di affidabilità. Problemi da risolvere e da chiarire subito.

Immediatamente, anche perché la Honda che si è vista al Mugello non sembra avere affatto voglia di consegnare al team di Jorge e Vale il secondo Mondiale consecutivo. E che dire della Ducati. Continua a giocare a nascondino e a pagare le domeniche di incertezza dei suoi piloti.

Certo, il podio di Iannone vale tantissimo, ma in una giornata in cui Valentino sparisce, sarebbe toccato proprio alle Rosse provare a dar fastidio ai leoni spagnoli. E invece niente. Peccato perché la stagione sta correndo in fretta e la Ducati avrebbe meritato davvero di raccogliere molto di più. Oggi, adesso, subito. Senza aspettare il domani che si chiama Jorge Lorenzo.