Mercoledì 24 Aprile 2024

Dalla Danimarca al Senegal: le nazionali dalle possibili sorprese

La guida delle possibili squadre emergenti del Mondiale (anche attraverso le quote degli scommettitori). I talenti nell'Uruguay, le certezze della Croazia, la tecnica della Serbia. E se, dopo 56 anni, vincesse l'Inghilterra?

Danimarca in allenamento (ANSA)

Danimarca in allenamento (ANSA)

Il club delle possibili sorprese ai mondiali è vago e brillante, si gioca come al solito a chi scova il talento inespresso nelle squadre di seconda fascia, o anche di terza. Tipo il Senegal, vincitore chic della Coppa d'Africa? Ci vogliono coraggio e fantasia, la sua vittoria è quotata 101 volte come quelle di Messico e Usa (roba da grandi intenditori, o formidabili scommettitori). Bisogna sempre trovare una sintesi fra la forza teorica dei singoli e l'affidabilità del collettivo che sarà stressato da un'overdose di tensioni, come sempre succede nel frullatore dei mondiali. Grande vetrina, insuperabile stress.

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E allora anche per frequentazioni con la prima fascia in Europa, è alta la quota di ottimismo che avvolge la Danimarca (quotata a 31 dai bookmakers) che ha in Eriksen la stella, e anche qualcosa di più per carisma e rinascita leggendaria dopo il malore che lo colpì in campo il 12 giugno 2021 durante gli Europei. Qualificazione sprint nel suo girone (9 vittorie su 10) e un blocco dello United che dà fiducia asl Ct Hjulmand. Due 'taliani' in corsa: Kjaer del Milan e Mahele dell'Atalanta. E poi la Croazia, che quattro anni fa in Russia è sbarcata addirittura in finale. Il bicchiere mezzo pieno sta in un centrocampo da playstation (Modric, Brozovic, Kovacic, più all'occorrenza Pasalic e Perisic) il bicchiere mezzo vuoto riguarda l'anagrafe, perché in Croazia non sono emersi talenti che nel frattempo abbiano avviato un solido ricambio (vittoria finale quotata a 46). Esattamente la stessa dell'Uruguay che fa luccicare Valverde del Real insieme a gente che si chiama Suarez e Nunez, più fra gli altri Cavani se dovesse servire. Dopo 22 anni alla guida c'è un tecnico diverso da Tabarez e c'è molta curiosità per capire come Diego Alonso _ che ha pilotato un rinnovamento generazionale _ riuscirà a mescolare talento e concentrazione in un torneo da dentro o fuori.

E poi c'è l'Inghilterra, che proprio sorpresa non sarebbe anche se ha vinto solo il mondiale casalingo del 1966. Ma il fascino british resiste, insieme alle quotazioni che spingono la rosa inglese sul gradino più alto (quasi un miliardo e 300 milioni prima del mondiale, dopo si vedrà).

Il Ct Southgate ha a disposizione gente collaudata (Kane, Sterling, Trippier e Shaw) e soprattutto metterà in vetrina il lampeggiante baby Bellingham, 19 anni, considerato il più emergente fra gli emergenti del calcio mondiale. La quota della possibile vittoria scende parecchio: si va a 7,5, quindi non forse non sarebbe il caso di includerla fra le sorprese.

A proposito di quote, il Belgio è a 12, la Germania a 10 e il Portogallo a 13 con CR7 in versione Terminator dopo l’annunciato strappo con il Manchester United. A parte lui, tanta gente notevole, tipo Carvalho, Bernardo Silva, Bruno Fernandes, Cancelo e un certo Leao. Chiusura con la Serbia di Vlahovic, che è arrivata prima del Portogallo nel suo girone di qualificazione. Mica poco. Il gruppo è tosto e nel girone G troverà Brasile e Svizzera, oltre al Camerun, sicché la vita non sarà morbida. Ma insieme a Vlahovic ci saranno Mitrovic, Jovic, Milinkovic-Savic , Kostic, Tadic e Lukic. Un ingorgo di ‘ic’, tutti talento e sregolatezza. Inutile perciò aggiungere la quota dei bookmakers. Chisura per gli ottimisti a oltranza: giocando un euro sulla vittoria dell’Australia, se ne vincerebbero 501. Fate i vostri conti (e le vostre moltiplicazioni).