Mercoledì 24 Aprile 2024

E’ la vera Argentina, festa Polonia col brivido

L’Albiceleste fa suo il girone, agli ottavi per la differenza reti anche la nazionale sconfitta che ringrazia Szczesny per il rigore parato a Messi

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di Leo Turrini

Mettiamola così: il Dio del calcio esiste e non poteva permettere uno spreco di emozioni. Messi versus Mbappé già agli ottavi del Mondiale sarebbe stato un insulto al buon senso, alla storia, alla cultura del pallone. Meno male, allora, che l’Argentina ha battuto la Polonia e ha vinto il suo girone: lo scontro stellare tra i partner in maglia PSG, se mai ci sarà, è rimandato a data da destinarsi.

In verità, per un lungo attimo lo sguardo si è soffermato sulla…biblioteca. Sissignore. Triste, solitario y final: il titolo del capolavoro letterario di Soriano sembrava in effetti perfetto nel cuore di un primo tempo che l’Argentina aveva affrontato complicandosi la vita.

La pulsione suicida, già emersa contro l’Arabia Saudita, affiorava anche nel gesto classico del Campionissimo: l’esecuzione di un calcio di rigore (in verità molto dubbio, imposto dal Var per un contatto aereo tra Leo e il portiere polacco).

Beh, dagli undici metri Messi ha subito l’incantesimo di Szczesny. Grande il riflesso dello juventino, da panico vero la conclusione della Pulce. Uno shock da sprofondare: in quell’istante lì, l’Argentina si è davvero specchiata nell’abisso della eliminazione.

Ma sapete com’è: la classe non è acqua e la Polonia proprio non aveva sangue nelle vene. Il povero Lewandoski è stato precipitosamente abbandonato al suo destino. I compagni avevano deciso di giocare in funzione esclusiva dello 0-0. Siamo noi italiani i figli del catenaccio, d’accordo: ma a tutto c’è un limite.

L’Argentina si è scrollata di dosso le residue ansie nella ripresa: Mac Allister e il giovane Alvarez, preferito all’interista Lautaro, hanno segnato due bei gol. A quel punto i polacchi hanno badato a difendere lo svantaggio e non sto scherzando: la differenza reti avrebbe garantito a Lewandoski e compagni, a spese del Messico, una bislacca qualificazione, con destinazione Francia. Così, è stato, col brivido aggiuntivo dell’errore di Lautaro sotto porta e pure di un salvataggio sulla linea. Anche il rigore parato da Szczesny, così come il gol dell’Arabia al Messico, hanno garantito l’approdo agli ottavi di Zielinski e compagni. Un pass che per alcuni minuti è stato appeso unicamente al minor numero di cartellini gialli rimediati rispetto al Messico.

Per quanto riguarda l’Albiceleste, dietro l’angolo ci sta l’Australia. Per carità, tutto è possibile quando un pallone rotola sull’erba, ma nei momenti psicologicamente più duri il ct Scaloni ha ritrovato il suo gruppo, la sua squadra. Aver visto l’inferno sarà un bonus per gli argentini.

Riassumendo: Leo Messi è vivo e lotta insieme a noi.