Mercoledì 24 Aprile 2024

Jannik rosso di sera, ma niente roulette finale

Montecarlo, Sinner perde la grande battaglia di quasi tre ore con Rune interrotta anche per pioggia. Rublev col danese oggi per il titolo

Jannik rosso di sera, ma niente roulette finale

Jannik rosso di sera, ma niente roulette finale

di Paolo Franci

Senza slanci di fantasia, qualcuno l’aveva definita la vera finale, giocata in un sabato di vento, freddo, pioggia e conseguente interruzione per lunghissimi 50 minuti. Un’interruzione che complicherà la vita più a Jannik Sinner che al suo straordinario avversario, Holger Rune. Eh, sì, una finale anticipata che il danese ha vinto 16, 75, 75 e non ce ne voglia Rublev che oggi giocherà per il titolo.

Lo è stata, dunque, e per un po’ abbiamo pure accarezzato l’idea che Jannik potesse travolgere il danese così come aveva fatto in quel primo set, con un 61 in 27 minuti che lasciava presagire una durissima lezione di tennis per il diciannovenne Holger. E invece. Se nel primo set Rune ha cercato di fare quello che aveva anche annunciato - "avrà più chance chi comanderà gli scambi e io proverò a farlo subito" - andando incontro ad una bruciante Waterloo nel gioco del dominio del campo con Sinner, ha poi avuto la testa - alla fine sulla telecamera scriverà "mental", alludendo alla vittoria sul piano mentale - per costruire un capolavoro difensivo sul quale poggiare per arrampicarsi sul match. E allora s’è messo là dietro, a tre metri dalla riga di fondo a remare ed incrinare le certezze offensive di Sinner. C’è però un fattore che certo ha favorito la tattica di Rune. Quando ha piovuto in modo deciso durante i 50’ di interruzione, il campo non è stato coperto e, per forza, si è allentato. Un elemento che ha dato una mano più a Rune impegnato a difendere e variare il ritmo, che Sinner alla ricerca del suo tennis laser. Rune, notoriamente presuntuoso e arrogante, nei momenti più delicati del secondo set s’è messo a fare sceneggiate con il pubblico, mostrando le orecchie o zittendolo, scatenando la ’caciara’ che voleva per infastidire Sinner. E la cosa gli è riuscita perchè così si è preso il secondo set col break al 12esimo gioco. Nel terzo set però, Rune è andato in impennata. Ha vinto facilmente i suoi turni di battuta, mentre Sinner ha dovuto fare la guerra sui suoi, salvando 5 palle break e mostrandosi d’acciaio dal punto di vita mentale ma, ancora al 12esimo gioco, ha incassato il secondo 75 perdendo anche la chanche di strappare il 7° posto nel ranking al rivale. Rune è stato più bravo nel variare il gioco, (molto) più efficace con la prima e anche con la seconda palla, il che ci racconta come Jannik dovrà lavorare ancora sull’ampliamento delle sue opzioni di gioco. Però non vi è dubbio sul fatto che siamo nel pieno della nuova era di una nuova grande rivalità che poggerà molto su Jannik, Holger e quel diavolo di Carlitos Alcaraz. Un fatto è certo, con questi tre il tennis è davvero in buone mani.