Martedì 7 Maggio 2024

Da Girmay a CR7, quelle esultanze da incubo

Tanti atleti ko festeggiando, per troppa foga o sfortuna: i tifosi fecero crollare un parapetto su Martin Palermo

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Un inedito tira l’altro. Primo ciclista dell’Africa nera a vincere una tappa in un grande giro, Biniam Girmay diventa anche il primo a tornarsene a casa per essersi infortunato col tappo dello spumante. Al risveglio il giorno dopo l’incidente sul palco di Jesi, l’eritreo non stava ancora bene: dopo un’ulteriore visita all’occhio sinistro, centrato dal turacciolo, ha deciso di lasciare la corsa. Per lui all’orizzonte ci sono un paio di settimane di riposo e forse la partecipazione al Tour.

Peccato per il Giro: il tempo di trovare un altro personaggio e l’ha dovuto subito salutare. Col più banale degli imprevisti: sarebbe il caso di dire impensabile se nei giorni precedenti non fossero andati vicino a farsi male allo stesso modo sia Van der Poel che l’attuale maglia rosa Lopez. Sarà un caso, ma lo spagnolo ha chiesto agli addetti dell’azienda che fornisce lo spumante per le premiazioni di insegnargli ad aprire la bottiglia senza rischi.

Col tappo nell’occhio che manda ko Girmay, il ciclismo allunga la lunga serie di esultanze sportive finite male. Galleria ricchissima nel calcio, dove i festeggiamenti sono un vero e proprio rituale a parte: a volte, pericolosissimo. Vedi alla voce Martin Palermo, attaccante argentino visto in Europa nel campionato spagnolo: in una gara di coppa sul campo del Levante, dopo un gol corse sotto la curva dei propri tifosi, che per l’entusiasmo fecero cadere il parapetto coi cartelloni pubblicitari, travolgendo il loro idolo. Risultato: tibia e perone sbriciolati e stagione finita per Palermo, costretto a rinunciare ai Mondiali del 2002 per i quali si candidava da protagonista.

Esultanza sfortunata anche per altri calciatori: noti come Ronaldo, infortunatosi al ginocchio dopo la sua tradizionale piroetta per un rigore decisivo per il Manchester nello scorso novembre, meno noti come Ronald Araujo, uruguagio del Barcellona che dopo un gol al Benfica in Champions si stirò un muscolo scivolando verso la bandierina del corner per la gioia e subito dopo si vide annullare la rete dal Var.

Esultanza finita male anche in altri sport: come il football americano, dove Bill Gramatica si distrusse un ginocchio saltando per la gioia dopo la trasformazione di un calcio, e pure nel basket italiano, dove Peppe Poeta, durante la gara di schiacciate a un All Star game, per celebrare le schiacciate dell’americano Lockett si piazzò sotto canestro fingendosi un fotografo e fu centrato dal compagno in pieno volto.

a.cos.