Martedì 30 Aprile 2024

Inter, Bergomi assolve: "Senza Hakimi, e Lukaku potenzialmente a meno tre dal Milan"

L'ex capitano assolve la crisi nerazzurra, con il recupero Inter potenzialmente a meno tre dalla vetta dopo la perdita dei big in estate

Beppe Bergomi

Beppe Bergomi

Milano, 21 marzo 2022 - Crisi di risultati per l'Inter in campionato, solo sette punti in sette partite, è una media da salvezza, tra l'altro con una sola vittoria, quella contro l'ultima della classe, cioè la Salernitana. Il Milan è scappato a più sei in classifica, ma l'Inter si appoggia ancora alla gara da recuperare con il Bologna, potenzialmente sarebbe ancora meno tre. Ma sia Milan che Napoli danno l'impressione di avere più energie, più sprint, un trend positivo che ha scavato un piccolo solco con i nerazzurri, impegnati dopo la sosta contro la Juventus.

Bergomi: "Se mi avessero detto che..."

Nel momento di massima crisi stagionale, l'ex capitano Beppe Bergomi prova a tenere la barra dritta verso una squadra che in estate ha perso tre big: Lukaku, Hakimi e Conte. A inizio stagione un meno tre a otto dalla fine sarebbe stato valutato positivamente: "Fossi un dirigente dell’Inter, ragionerei così: se ad agosto mi avessero detto che a 8 dalla fine sarebbe stata potenzialmente a 3 dalla prima non ci avrei mai creduto - le sue parole a Sky - L'Inter ha perso l'allenatore, Lukaku, Hakimi, Eriksen. Avere o no Lukaku in Italia sposta tanto". Inzaghi ha vissuto un autunno inarrestabile che aveva portato l'Inter a recuperare l'iniziale svantaggio, poi tra febbraio e marzo, con le fatiche di Champions, è arrivata la crisi. Probabilmente nata dopo la rimonta patita nel derby, partita comandata per oltre un'ora e persa in cinque minuti.

Inzaghi non a rischio

 

Ora c'è la sosta, probabilmente al punto giusto visto che consentirà al tecnico di riordinare le idee e a Brozovic e De Vrji di rientrare in vista del match contro la Juventus, che ormai riveste una importanza capitale. Un altro passo falso potrebbe voler dire addio alla lotta Scudetto. E anche il nome del tecnico è finito sulla graticola visti i recenti risultati, soprattutto è finito nella critica il suo approccio più soft rispetto a Conte. La mentalità vincente sembra andata perduta e questo gioca a sfavore di Inzaghi che deve difendere il titolo vinto l'anno scorso dopo dieci anni di digiuno. Per ora il tecnico non è in discussione on in dubbio, ma servirà una svolta convinta da fine marzo in avanti, per un rush finale Scudetto che ormai non dipende più dall'Inter. Non il miglior viatico per arrivare al derby d'Italia.

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