Venerdì 26 Aprile 2024

Vinitaly, Urso: “Made in Italy marchio di qualità”

Le esportazioni di vino sono cresciute del 10% in un anno e il governo pensa a un marchio di qualità globale

Verona, 3 aprile 2023 - È un fiume di persone a esondare tra gli stand di Veronafiere durante la seconda giornata del Vinitaly. Dove, per l’occasione, sono presenti oltre quattromila aziende nei 100mila metri quadri di spazio dedicati al business e al vino. La vetrina infatti, si conferma terreno fertile per gli appuntamenti d’affari.

Il ministro al Made in Italy, Adolfo Urso
Il ministro al Made in Italy, Adolfo Urso

E il Made in Italy, svela le sue carte: a trainare il fatturato del vino è soprattutto “l’aumento a doppia cifra delle esportazioni con gli acquisti di bottiglie Made in Italy in tutto il mondo che sono cresciute del 10% nel 2022 raggiungendo – spiega Coldiretti – quota 7,9 miliardi di euro mentre a diminuire del 2,2% sono gli acquisti domestici, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ismea, che evidenzia però una forte ripresa dalla ristorazione con un importante impatto del turismo con la fine delle restrizioni imposte dalla pandemia”.

Le bottiglie Made in Italy “sono per circa il 70% Docg, Doc e Igt con

  • 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc)
  • 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg)
  • 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia
  • il restante 30% sono vini da tavola

"L’Italia – aggiunge Coldiretti – è leader mondiale della produzione di vino davanti a Francia e Spagna, i due principali competitor a livello internazionale, con una produzione che ha sfiorato i 50,3 milioni di ettolitri grazie all’impegno di 310mila aziende agricole, secondo le previsioni di Mipaaf e Commissione Europea”.

Il valore del vino, infatti, si conferma protagonista della fiera. Così come sottolineato anche dal ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso: “Il made in Italy è sinonimo di qualità e di eccellenza: il vino italiano con le sue imprese ne è un simbolo indiscusso e apprezzato in tutto il mondo, il motore di una straordinaria rivoluzione culturale e produttiva - afferma -. In questi 20 anni è diventato il vino di qualità apprezzato come tale dai consumatori in Occidente come in Oriente. Su questa strada, su questo esempio, su questo modello vorremmo che fosse sempre più caratterizzato il prodotto italiano e il made in Italy come marchio di qualità globale".