Mercoledì 1 Maggio 2024

Vini di Romagna: "Continua l’evoluzione. Produzione di qualità dopo un 2023 difficile"

Il Consorzio si presenta in forze al Vinitaly con un panorama completo delle produzioni della regione dai rossi ai bianchi. Grande la crescita qualitativa, a partire dall’Albana.

Il Consorzio Vini di Romagna partecipa a Vinitaly con un bel gruppo di associate, ben 20 desk di cui due istituzionali, per portare agli operatori e ai giornalisti del settore il panorama completo delle produzioni romagnole, con diverse annate da gustare, compresa la più recente, la 2023.

L’ultima annata è stata complicata per il susseguirsi degli eventi climatici estremi che si sono verificati in Romagna e la drammatica alluvione. I viticoltori, animati dalla tenacia e dallo spirito che contraddistingue i romagnoli, hanno saputo reagire e sono riusciti a portare in cantina un raccolto dignitoso nella quantità ed eccellente nella qualità.

"Ci sono tutte le premesse – spiegano dal Consorzio – per cogliere appieno lo stato dell’arte dell’enologia romagnola, con l’importante evoluzione degli ultimi anni che ha visto le aziende ottenere numerosi riconoscimenti nelle selezioni nazionali e internazionali più rinomate". Una Romagna che tiene il passo, anche in un tempo nel quale i consumi paiono spostarsi sempre più verso i vini bianchi. La crescita qualitativa dei bianchi romagnoli è sotto gli occhi di tutti, laddove il Sangiovese resta il vino di riferimento della produzione Doc del territorio. "L’Albana, l’autoctono romagnolo per eccellenza, la nostra Docg, è il primo bianco italiano ad averla ottenuta, nelle varie tipologie. Da secco a passito, sta centrando belle performance – proseguono dall’ente presieduto da Roberto Monti –. L’Albana Secco, in primis, sta manifestando il suo potenziale qualitativo nelle diverse interpretazioni stilistiche dei produttori romagnoli, da vini freschi e minerali, a espressioni più tradizionali, fino alle tipologie di maggiore struttura ottenute con vinificazione in anfore georgiane". Non solo Albana, tuttavia, oggi infatti la Romagna presenta anche altri bianchi di grande interesse. È il caso del Famoso, autoctono di recente riscoperta, con attitudine alle versioni fermo e spumante, ma stanno prendendo piede anche piacevoli bollicine col trebbiano come base prevalente. Da sottolineare poi la riscoperta della Rebola nel Rimini Doc. Non mancherà nell’esposizione collettiva Romagna il Sangiovese Appassimento, altro vino di prestigio che sta riscuotendo grande apprezzamento a livello nazionale e internazionale, la cui produzione è stata disciplinata dal 2016.

Il Consorzio Vini di Romagna presenterà le produzioni delle associate, dando risalto ai propri marchi collettivi che le contraddistinguono. Novebolle. È il marchio realizzato nel 2018 per contraddistinguere le bollicine Doc di Romagna, dando risalto alla forte vocazionalità del territorio romagnolo per la produzione di base spumante. Si tratta di un progetto straordinario che, partendo dalla riscoperta della prestigiosa esperienza della spumantizzazione romagnola d’inizio 900 successivamente ridimensionata fino a piccole e sporadiche produzioni, riporta a nuova luce un prodotto di grande piacevolezza, adatto al consumo moderno nelle occasioni più diverse, dall’aperitivo, al tutto pasto, al dessert.

Il marchio storico del Consorzio è il volto del Passatore il simbolo che riporta alla costituzione dell’ente che ha recentemente festeggiato il proprio 60° anniversario.