Giovedì 2 Maggio 2024

Terre di Serrapetrona. Elogio alla lentezza di un vitigno speciale

Terre di Serrapetrona, azienda vitivinicola sulle montagne dei Monti Sibillini, coltiva la Vernaccia nera con lentezza e amore. Tradizione e innovazione si fondono in vini di alta qualità, apprezzati soprattutto all'estero. Enoturismo e rispetto per il territorio completano il quadro.

Lentezza, pazienza e amore per un territorio che è dichiarato già nel nome dell’azienda. Sono le parole chiave di Terre di Serrapetrona, tenuta Stefano Graidi. "Siamo una cantina di montagna – racconta Stefano Graidi – ci troviamo ai piedi del parco nazionale dei Monti Sibillini, e il clima particolare, montano è il motivo per cui si coltiva la Vernaccia nera, un vitigno autoctono e molto particolare". A Serrapetrona, infatti, l’altitudine è un fattore derminante con i vigneti che si stendono fra i 500 e i 700 metri. "Questa vite – prosegue Graidi – è stata selezionata nei secoli dai contadini stessi. Non è l’invenzione di un enologo o un vitigno importato, ma un processo graduale, creato da chi coltivava i vigneti fra le montagne. Si tratta di un vitigno tardivo e che sfugge alle gelate anche primaverili. La Vernaccia nera ha un carattere risoluto, con dei tannini importanti e quindi, anche per questo, da sempre si utilizza il metodo dell’appassimento naturale".

La tradizione della Vernaccia di Serrapetrona è uno spumante rosso, secco o dolce, brioso, profumato, che nasce da tre fermentazioni. Ma Terre di Serrapetrona è stata la prima realtà a esplorare altre strade: "La nostra cantina nasce a fine anni ’90 – prosegue Graidi – con l’obiettivo di rivalutare questo vitigno proponendo anche dei vini fermi. Poi negli ultimi anni abbiamo ripreso anche la produzione dello spumante, una delle docg più vecchie delle Marche". Graidi mette in rilievo l’importanza dei tempi: "Siamo in fase di conversione biologica – spiega –, non vogliamo stressare la pianta, il frutto o il vino e quindi i nostri vini fermi serrapetrona doc sono vini hanno un percorso molto lungo di maturazione". Il vino matura in grandi botti di legno di quercia nella queiet della bottaia: "Non usiamo barrique, attendiamo pazientemente che il vino maturi – afferma Graidi –, per esempio per quanto riguarda il nostro Robbione, Serrapetrona doc (che ha una percentuale di appassimento di circa il 60%, ndr), ora è in commercio l’annata 2016".

Si tratta di una produzione particolare che all’estero attira l’interesse soprattutto dei consumatori più esperti e attenti alla ricerca: "Chiaramente parliamo di una piccola perla delle Marche, lavoriamo soprattutto nei mercati maturi che hanno già un’educazione al vino e che hanno interesse a qualcosa di particolare, di qualità quindi parliamo di Stati Uniti, Svizzera, Germania, Belgio, Iinghilterra e Francia". L’azienda infine crede nelle opportunità offerte dall’enoturismo e ha una locanda, alcune camere e offre esperienze di degustazione: "La visita in cantina è importante – conclude Graidi –, ci si rende conto che quello che comunichiamo risponde alla realtà. il territorio è molto interessante, dal punto d i vista proprio morfologico, c’è tutta un’italia forse considerata minore, ma molto bella, che vale la pena conoscere".

Patrick Colgan