di Francesco Moroni
"Quest’anno il Vinitaly è particolarmente importante per noi: presentiamo il packaging per il nostro nuovo brand, con un restyling totale delle etichette, e tutte le ultime novità. Focalizzandoci, ancora una volta, sul Metodo classico e sulla sua grande importanza". Non ha dubbi Gabriele Villani, enologo di Tenuta Musone, azienda agricola di proprietà di Walter Darini, imprenditore jesino innamorato da sempre dell’agricoltura: il Vinitaly 2024 è un’occasione speciale. Speciale, innanzitutto, per presentare a tutti i clienti e a un pubblico ricco ‘Tenuta Musone - Viticoltori in Cingoli’: "Il nuovo marchio aziendale, dove abbiamo voluto mettere in evidenza due aspetti che per il nostro lavoro sono estremamente rilevanti".
Quali? Ci dica di più.
"Innanzitutto, siamo viticoltori: coltiviamo e vinifichiamo soltanto le nostre uve che provengono dai 30 ettari di vigneto di proprietà a conduzione biologica".
E l’altro aspetto?
"L’altro aspetto che ci piace sottolineare è l’appartenenza a un territorio del tutto particolare: siamo infatti viticoltori del comune di Cingoli, il ‘balcone delle Marche’, in provincia di Macerata. Un vero e proprio terroir all’interno dell’area dei Castelli di Jesi".
Al Vinitaly cosa succede?
"Vinitaly è l’occasione per presentare il nuovo marchio aziendale e il restyling delle etichette per tutti i nostri prodotti, una novità importante per consolidare la nostra identità nei mercati nazionali ed esteri. In particolare, ci focalizziamo molto sul Metodo classico, di cui sottolineavo prima l’importanza".
Come mai?
"Merita un’attenzione particolare. Crediamo molto nella spumantizzazione del Verdicchio, un Metodo classico da uve autoctone, che vogliamo proporre come interessante alternativa al Metodo classico ottenuto da vitigni internazionali, come Pinot e Chardonnay, sottolineando ancora una volta il legame forte con il territorio, la sua esclusività e la sua vocazione alla spumantizzazione. Va considerato che abbiamo affinamenti che vanno dai 24 mesi del Musa Brut fino ai 60 mesi per il Musa Extra Brut e ai 90 mesi per la Riserva Walter Darini...".
Eccellenze del territorio, quindi.
"Sì, sono spumanti molto importanti. Il più importante porta nome Walter Darini, il fondatore, che conduce l’azienda insieme con me e la figlia Serena Darini: la squadra è questa".
Che altro dire?
"Credo che, nelle Marche, quando si parla di Verdicchio siamo una tra le aziende di riferimento nella produzione di Metodo classico. Nella nostra sala dedicata in azienda ci sono circa 60mila bottiglie in stoccaggio: un’immagine che parla da sola".