Giovedì 2 Maggio 2024

Montalcino non conosce crisi. Classifiche e punteggi al top e il Brunello continua a volare. In crescita anche il Rosso

Il Consorzio si presenta a Verona con una squadra di 110 cantine, 63 con spazio autonomo. Il presidente Bindocci: "Il vino esce e gira e senza cali di prezzo o sconti, anzi il contrario".

Montalcino non conosce crisi. Classifiche e punteggi al top e il Brunello continua a volare. In crescita anche il Rosso

Montalcino non conosce crisi. Classifiche e punteggi al top e il Brunello continua a volare. In crescita anche il Rosso

"Non c’è dubbio, il mercato va più piano, ci siamo abituati male l’anno passato. Ma in base alle fascette consegnate, il vino esce e gira. E le classifiche più autorevoli, tipo Wine Spectator, ci danno una grossa mano". Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, non nasconde soddisfazione pur in un anno non facile per il vino italiano, "un anno in cui vedo tanti altri piangere". E guida con fiducia la corazzata Montalcino al Vinitaly.

Una ‘squadra’ forte di 110 cantine, delle quali ben 63 con stand proprio, nella classica collettiva in uno spazio-simbolo che occupa 800 metri quadri nel padiglione 9, la ‘casa’ del Vigneto Toscana: dallo stand B4 al B8 si parla e si assaggia Brunello, ma anche Rosso, Sant’Antino e Moscadello. Con un bel programma, che comincia già il giorno prima dell’apertura della rassegna scaligera: sabato 13 a OperaWine, il super tasting che come da tradizione fa da anteprima al Salone internazionale dei vini e distillati alle Gallerie Mercatali, sarà ben rappresentato anche il territorio di Montalcino: tra le 131 etichette selezionate quest’anno da Wine Spectator, la rivista di settore americana tra le più influenti al mondo, dieci sono Brunello.

Gli eventi targati Brunello proseguono poi in fiera domenica 14 con ‘Brunello ten years challenge – A projection of ten years. A lookback and beyond’, la seconda edizione della masterclass – su invito – condotta dal Master of Wine Gabriele Gorelli, tra l’altro ilcinese doc, con uno sguardo al passato e una prospettiva sul futuro del principe dei rossi toscani attraverso il confronto tra le annate 2009 e 2019. Lunedì 15 aprile, poi, sarà la volta di un focus – sempre su invito – sulla versatilità e contemporaneità del Rosso di Montalcino, con ‘Red Montalcino – l’anima contemporanea del Sangiovese’, guidato dal giornalista e sommelier Andrea Gori. Il Consorzio del vino Brunello di Montalcino sarà poi red wine sponsor per la serata Vinitaly and the Night, l’evento di Veronafiere quest’anno in collaborazione con Agivi, l’Associazione dei giovani imprenditori vinicoli italiani di Unione italiana Vini, dedicato a operatori ed espositori in programma martedì 16 aprile al Palazzo della Gran Guardia in piazza Bra.

Presidente Bindocci, questo 2019, ultima annata in commercio, si sta facendo valere.

"Ne stanno dicendo bene, sì. C’era richiesta, il mercato l’aspettava, e quando poi arrivano punteggi importanti è un altro buon segnale, aiuta il mercato ad acquistare. Oltretutto senza cali di prezzo, senza politiche di sconti e offerte, anzi: la maggior parte delle aziende ha fatto un salto in avanti già rispetto all’annata 2018, questo è dovuto alla qualità del prodotto e magari pure all’aumento dei costi, anche se ora le materie prime stanno tornando un po’ indietro. Per le vetrerie, ad esempio, è calato molto il costo dell’energia elettrica".

L’export risente delle situazioni geopolitiche?

"Beh, certo, i casi dell’Ucraina, di Israele e degli Houthi nello Stretto di Hormuz in qualche modo incidono anche sul mercato in Europa. Ma per la mia esperienza di produttore oltre che di presidente, il Brunello continua a tirare, e se la Gran Bretagna si è un pò raffreddata l’appeal del nostro vino non cala".

E Montalcino non è più solo sinonimo di Brunello. Sta andando forte anche il Rosso.

"C’è grande attenzione, sì. Ha sempre avuto un suo mercato come vino più fresco, più giovane, e buono per fare cassa più velocemente. Ma siamo andati avanti, e addirittura ora il vino ci manca e lo sfuso di Rosso è arrivato a 400 euro a ettolitro: è molto, e c’è richiesta su tutti i mercati, va forte anche in Italia. E questo ci ha convinto ad aprire un albo del Rosso per passare 350 ettari di vigne da Igt a Rosso di Montalcino: adesso ne produciamo 3,6 milioni di bottiglie, arriveranno a 6 milioni. L’assemblea del Consorzio è stata quasi unanime, e aziende che non producevano Rosso ora lo fanno perché il mercato lo chiede. Lo vogliono i giovani, che cercano vini più freschi e fruttati. E dà ottimi risultati anche in gdo, malgrado i tanti competitor, anche in Toscana".