Giovedì 2 Maggio 2024

Il presidente Acquaroli: "Enormi potenzialità del territorio. Fiera importante per la promozione"

Il governatore: "Le nostre cantine a Verona portano con loro storia, tradizione e qualità. Il vino è un ottimo testimonial e vogliamo anche intercettare i turisti attenti attraverso la nostra offerta".

Il presidente Acquaroli: "Enormi potenzialità del territorio. Fiera importante per la promozione"

Il presidente Acquaroli: "Enormi potenzialità del territorio. Fiera importante per la promozione"

di Patrick Colgan

Presidente Francesco Acquaroli, come si presentano le Marche al Vinitaly?

"Il Vinitaly rappresenta sicuramente una delle più importanti occasioni di promozione internazionale del vino. La nostra Regione è presente da 56 edizioni, da decenni stabilmente al Padiglione 7 Marche. Anche in questa edizione le nostre aziende vitivinicole, coordinate dalla Regione e dai due Consorzi di tutela del vino, si sono presentate numerose, ben 107 aziende di cui 49 nella collettiva ospitata nel rinnovato stand e altre 58 presenti in maniera autonoma. Saranno presenti realtà variegate che con grande impegno e capacità si propongono ai mercati internazionali offrendo uno spaccato della nostra regione: storia e tradizione, legame con il territorio, qualità del prodotto e tanta cultura".

Il Vinitaly è una grande vetrina anche nei confronti dell’estero. Quanto è rilevante per le Marche?

"La nostra regione conta circa 11.000 aziende collegate al mondo del vino, ben 18.000 ettari di vigneti, molti dei quali coltivati a biologico, cosa che ci sta caratterizzando sempre di più, ben 21 Indicazioni Geografiche (20 DOP ed una IGT). I nostri vini sono prodotti eccellenti che si stanno guadagnando, anno dopo anno, uno spazio importante. Gli ultimi anni sono stati condizionati dalle conseguenze del periodo critico che abbiamo vissuto anche a livello globale incidendo anche sull’export del vino, ma nonostante questo le nostre cantine continuano a mantenere una buona performance e una presenza soprattutto sul mercato americano oltre che sul mercato europeo e in particolare nel nord Europa. Continueremo su questa strada anche attraverso iniziative di promozione che porteranno la nostra enogastronomia anche fuori dai confini nazionali".

Nel 2023 è nata una nuova manifestazione, Marche DiWine.

"Proprio in questa direzione abbiamo voluto lanciare MarcheDiWine, una manifestazione dedicata al vino marchigiano che sarà ripetuta anche quest’anno. L’enogastronomia marchigiana è uno dei nostri fiori all’occhiello e merita occasioni per essere promossa e per sviluppare, sia nel territorio regionale che fuori, una maggiore consapevolezza delle enormi potenzialità del nostro territorio. Voglio ricordare ad esempio lo scorso anno i vini marchigiani sono stati protagonisti del concorso ippico internazionale Piazza di Siena a Roma ma anche a Parigi, dove le Marche hanno rappresentato in sede Unesco la candidatura della cucina italiana a patrimonio mondiale".

Avete approvato per primi un’importante legge sull’enoturismo. Come procede questo settore? Cosa si può ancora fare?

"L’enoturismo rappresenta una delle strade che stiamo percorrendo, puntando su una offerta complessiva che vede il territorio, le sue bellezze naturali, le ricchezze culturali ed il buon cibo come ambasciatori della nostra regione. Il vino è un ottimo testimonial perché racconta le storie e le identità delle comunità, dei nostri borghi e di chi li vive e li anima, di tante famiglie che hanno deciso di dedicarsi alla cura del territorio e dei suoi prodotti. Ci sono diverse iniziative collegate a questa legge che intendono consolidare la partecipazione delle aziende e la formazione di operatori specializzati, affinché cresca sempre di più sia la competenza che la capacità di saper rispondere alle esigenze dell’enoturista. Noi puntiamo ad intercettare, anche in sinergia con le altre strutture regionali operanti nel settore, una fetta sempre più importante di quei turisti che si riconoscono attenti alla qualità della vita che si coniuga alla capacità di saper conservare e valorizzare il territorio".

Come affrontate il tema del cambiamento climatico e del rischio di eventi estremi?

"Nella precedente stagione produttiva, le situazioni sono state diversificate sul territorio e per questo si sono decisi interventi a sostegno delle mancate produzioni di uva, di cui recentemente è stata avviata l’istanza per la presentazione delle domande. Comunque, gli agricoltori stanno adottando una serie di strategie utili per far fronte a questa situazione e ridurre gli effetti sulla produzione finale; ovvio è che, come accade in molte aree vitivinicole, si cerca di adattarsi al cambiamento climatico. Per le vigne esistenti, ci sono soluzioni temporanee che possono dare risultati positivi. Ridurre la sfogliatura, che espone meno i grappoli al sole, permette alle bacche di rimanere più fresche. Ritardare la potatura può contribuire a posticipare il germogliamento. L’uso di strumenti particolari utili a riflettere i raggi del sole e ridurre l’assorbimento di calore come anche l’inerbimento tra i filari aiuta a mantenere temperature più basse per i grappoli. Anche in questo contesto si evidenzia l’importanza della sperimentazione attuata nella regione Marche tra Amap e Università Politecnica delle Marche sempre sull’utilizzo di varietà di vitigni resistenti che meglio si adattano a determinati fenomeni climatici. Sono aspetti di tecnica colturale verso i quali la Regione sarà pronta a dare ogni supporto. Ricordiamo anche il lavoro che la nostra Agenzia Amap attua da anni col servizio Agrometeorologico che rappresenta lo strumento per fornire all’impresa agricola e ai tecnici del settore le indicazioni per la gestione integrata e biologica della vite, come per altre colture di rilievo regionale".