Vini, gastronomia, ospitalità, trekking, paesaggi da cartolina tra mare e monti: così l’Abruzzo sta ridefinendo la sua immagine e la sua attrattività. La ‘gemma nascosta’ per i winelover più appassionati diventa una meta sempre più ricercata anche per chi vuole natura incontaminata, paesaggi mozzafiato, pieni di cascate, fiumi e castelli storici. E nasce un’altra dimensione: destinazione ambìta per viaggi sostenibili, per un turismo lento, a stretto contatto con la cultura, le tradizioni locali, l’artigianato, le persone, la musica locali.
Spiega Nicola d’Auria, presidente nazionale del Movimento turismo del vino e abruzzese doc: "Le cantine del nostro Abruzzo in questo momento hanno tutte le carte in regola per rivestire l’importante ruolo di protagonista della crescita dell’enoturismo della regione. Importante è che sia gli attori principali e quindi le cantine, che le Istituzioni a seguire credano al progetto di crescita di questo strategico settore che può essere un volano trainante dell’ economia vitivinicola. Tanto è già stato fatto, vedi l’attrattiva della Costa dei trabocchi, ma vanno ancora messi in cantiere investimenti per rendere ancora più appetibile il nostro territorio". I vini abruzzesi piacciono e raccontano: i potenti rossi base Montepulciano; i grandi bianchi base Trebbiano e Pecorino, e naturalmente, il Cerasuolo d’Abruzzo che compete sulle guide tra i rosati.
Una recente ricerca sull’enoturismo in regione, condotta da Fausto di Nella, certifica i numeri crescenti del movimento: 70 cantine operative rispetto alle 59 del 2023, la maggior parte nelle Colline teramane (20) e nelle Colline teatine (19), 44mila presenze totali nel 2023 (oltre l’80% per Cantine aperte a maggio) . Conclusioni: "Il Movimento Turismo del Vino Abruzzo – dice Di Nella – è senza dubbio il più importante ’aggregatore’ di cantine vocate accoglienza enoturistica; il più importante ’animatore’ della promozione enoturistica regionale e probabilmente l’unica realtà regionale che riesce a misurare le proprie attività e di conseguenza a indirizzarle e governarle. L’enoturismo in Abruzzo però non è solo Movimento Turismo del Vino, ma ci sono tante realtà, che hanno iniziato percorsi virtuosi di collaborazione con tour operator locali e nazionali. Sta a Consorzio e Regione Abruzzo progettare lo sviluppo del comparto che metta insieme tutti i portatori d’interesse".
Tra le ultime novità per i vini Doc abruzzesi, la nascita del Trabocco Spumante d’Abruzzo Doc, le bollicine ‘con il mare dentro’. Progetto nato nel 2018, è culminato con il marchio collettivo Trabocco (registrato nel 2020) che mira a valorizzare gli spumanti prodotti con Metodo Italiano in Abruzzo da uve autoctone quali Passerina, Pecorino, Trebbiano, Montonico, Cococciola e Montepulciano d’Abruzzo, caratterizzate da alta acidità e bassa gradazione, due qualità che le rendono uniche e che donano eccellenti basi spumanti. "Le nostre uve sono naturalmente predisposte alla spumantizzazione e vi è ormai l’esigenza di portare sui mercati un prodotto totalmente abruzzese, realizzato con i nostri vitigni, vinificato e imbottigliato in regione, con un nome identificativo", spiega Alessandro Nicodemi presidente del Consorzio Tutela vini d’Abruzzo.