Il Consorzio Vini del Trentino si presenta in forza al Vinitaly, con uno stand di 1600 metri quadri all’interno del padiglione 3, un’ampia rappresentanza di 42 aziende vitivinicole e il supporto di importanti istituzioni. Vinitaly sarà anche l’occasione per esplorare l’arte della grappa e della mixology.
"La nostra presenza a Vinitaly 2024 è espressione del dinamismo e dell’eccellenza dei Vini del Trentino" ha sottolineato il Presidente del Consorzio Albino Zenatti, "rappresenta una finestra sul mondo e un ponte che collega la tradizione e l’innovazione dei nostri vini con professionisti e appassionati a livello internazionale. Quest’;anno, con le aziende al nostro fianco, uno spazio espositivo all’avanguardia e uno stimolante calendario di eventi, dimostriamo ancora una volta come l’unità e la collaborazione siano la chiave per valorizzare e promuovere l’eccellenza del nostro
territorio".
Sulla presenza del Consorzio al Vinitaly abbiamo parlato con Graziano Molon, direttore generale.
Direttore Molon, come affronta il Trentino le sfide di un mercato che nel 2023 non è stato facile?
"Il Consorzio di Tutela si occupa di tutela, vigilanza e promozione delle denominazioni trentine e non direttamente di mercato. La domanda andrebbe semmai posta più direttamente ai nostri soci. In generale, il mercato del vino per i nostri prodotti tiene, seppur vada segnalato un trend di calo costante dei consumi (7 per cento a livello globale). A fronte delle buone performance del metodo classico Trentodoc e dei vini a bacca bianca, si riscontra un minor interesse per i vitigni a bacca rossa. Le crescenti tensioni internazionali ed i costi delle materie prime incidono fortemente sui costi e non aiutano la vendita del prodotto, che deve tener conto della mutata capacità di spesa. Guardiamo comunque con fiducia al 2024".
L’export gioca un ruolo sempre più importante per le aziende. Qual è la riconoscibilità del Trentino all’estero e come state lavorando sulla promozione?
"Il Trentino come destinazione turistica gode di una grande rinomanza sui mercati esteri e di questa visibilità ne beneficiano anche i prodotti di qualità del territorio, tra i quali spicca il vino. Da diverso tempo il Consorzio spinge in particolare su due driver promozionali ben definiti: da una parte la sostenibilità quale atout principale del percorso produttivo vitivinicolo provinciale e dall’altra sull’enoturismo, sviluppato in collaborazione con la Trentino Marketing, società pubblica che si occupa di promozione territoriale. Con la certificazione dell’uva SQNPI con quasi 6.000 viticoltori (oltre il 90% della produzione trentina) ed il bilancio di sostenibilità, il Consorzio ha segnato un primato nazionale per identificare nel Trentino vitivinicolo un’eccellenza assoluta e una sostenibilità concreta, misurabile e coerente nel tempo".
Quali problemi state riscontrando a livello di cambiamenti climatici?
"Il tema del cambiamento climatico impatta fortemente tutto il nostro agire collettivo e deve orientare in maniera ancora più consapevole le scelte future. Grazie alla conformazione orografica del Trentino, la nostra viticoltura è più fortunata di altre, visto che il territorio – che produce meno del 2per cento della produzione nazionale – è caratterizzato da zone di montagna e quindi in futuro più vocate ad una viticoltura che dovrà cercare nell’altitudine il miglior viatico per adattarsi al riscaldamento globale. Nel mese di giugno verrà presentata la seconda edizione del bilancio di sostenibilità, un traguardo per noi molto importante nel percorso intrapreso".
p.c.