Venerdì 8 Novembre 2024

’Amaracmand’, abbi cura di te: "Salvaguardare il territorio si può"

L’azienda di Matteucci e Vianello propone quattro vini a tutto bio. "Brilla il nostro spumante Madame Titì"

’Amaracmand’, abbi cura di te: "Salvaguardare il territorio si può"

’Amaracmand’, abbi cura di te: "Salvaguardare il territorio si può"

Subito la traduzione per chi non è romagnolo. L’espressione Amaracmand significa "Abbi cura di te". "Me lo diceva sempre mia nonna quando ero giovane a Cesenatico", racconta Marco Vianello che nel 2012 ha rilevato con Tiziana Matteucci un’azienda che esisteva già negli anni Ottanta a Sorrivoli (Forlì-Cesena). Ma l’idea della cura tanto si presta , in effetti, al mondo del vino e del prezioso ambiente in cui nasce. "Produciamo tutto in modo biologico, naturale, senza solfiti. Quando c’è stata l’alluvione nel 2023 ha colpito anche questa zona, ma tutti gli anni noi rifacciamo i fossi: se non fosse stato per due frane dovute all’incuria altrui, da noi i danni non ci sono stati. Salvaguardare il territorio si può".

Territorio, tra l’altro, davvero speciale fra "vigneti a forma di anfiteatro e un terreno composto da arenaria, argilla blu, tufo, sabbia, tipo Toscana in cui, in profondità si trovano anche risorgive d’acqua per la pianta che non soffre troppo il calore". In azienda, prosegue Vianello, "curiamo tutto a mano e nella cantina di nuova costruzione produciamo 4 tipologie di vini. Un Extra brut, Madame Titì, bianco con all’interno 85% di Bombino bianco, 7% di grechetto e poi Trebbiano dalla fiamma e Albana coda di volpe. È un metodo Martinotti". E poi ecco un Sangiovese in purezza vinificato al naturale, Onica, ("sul ’cappello’ mettiamo 250 chili di uva fresca raccolta eliminando il picciolo che fa ripartire la rifermentazione"), l’Imperfetto e un altro Sangiovese Superiore, Perimea, con 2 anni in tonneau di rovere francese. Madame Titì è stato nominato al Prowein fra i cento vini più buoni d’Italia. Al momento sono 15 gli ettari di vigneto, con una produzione di 45mila bottiglie, anche se la prospettiva "è quella di raddoppiare i numeri, ma mantenendo prezzi contenuti. Le nostre etichette sono disegnate da un’artista di Bologna che si è trasferita a Parigi". E ora il Vinitaly, nello spazio Fivi. "È sempre un’ottima fiera – conclude Vianello – perché unisce l’aspetto lavorativo con ottimi buyers da tutto il mondo allo spirito gioioso del vino".

Letizia Gamberini