Lunedì 6 Maggio 2024

#Nospendchallenge, la sfida social della Generazione Z

Obiettivi / Convincere a non comprare, bensì a riciclare è lo scopo

La #nospendchallenge è partita come trend virale sui social network

La #nospendchallenge è partita come trend virale sui social network

Si chiama #nospendchallenge ed è la sfida lanciata dai giovani sui social che, grazie alle infinite ricondivisioni, da semplice trend si è trasformata in un 'virus benefico' che ha contagiato la vita reale. Su TikTok e Instagram, le piattaforme maggiormente utilizzate dalla Generazione Z, forse quella più sensibile ai temi 'green', è sorto questo hashtag, diventato rapidamente virale e che cela il messaggio di non acquistare pressoché nulla di cui non si abbia un effettivo bisogno. E lo scopo non è meramente economico, finalizzato a non svuotare il proprio portafoglio, quanto piuttosto a diminuire l'impatto sull'ambiente. La prima regola è quella di decidere per quanto tempo portare avanti tale comportamento: nella maggior parte dei casi una settimana, talvolta un mese e meno frequentemente un anno. Sono escluse, ovviamente, spese 'obbligatorie', come il mutuo o l'affitto, le bollette, l'assicurazione di macchina o scooter, il cibo destinato ai pasti principali, ma anche vestiti e scarpe in sostituzione di altri vecchi e lisi. I singoli utenti, poi, quasi tutti nati tra il 1997 e il 2012, durante la prova offrono vari rendiconti intermedi sul risparmio e sulla 'to do list' (cioè, la lista degli oggetti irrinunciabili, declinando l'acquisto di tutto il resto) e dispensano consigli ad intervalli regolari che, di fatto, creano una virtuosa rete che progredisce sempre più sfruttando quella che può essere considerata un'esperienza comune. Si tratta di una challenge portata avanti con rigore da ragazzi che hanno a cuore il futuro della Terra e che dimostrano di avere grande consapevolezza del peso antropico sullo stesso pianeta e sulle sue risorse, tutt'altro che infinite. Le principali spese 'tagliate' comprendono i libri, quando si è già in possesso di molti non letti, vestiti da lasciare in naftalina nell'armadio, junk food, bevande gassate, spuntini superflui e pranzi e cene al ristorante, ma anche abbonamenti streaming e consumismo elettronico, soprattutto di smartphone.