Lunedì 6 Maggio 2024

Empori solidali sempre più affollati. Crescono le richieste di aiuto

L’impegno delle città per ridurre gli sprechi alimentari. A Bologna una App speciale per monitorare i consumi

Empori solidali sempre più affollati. Crescono le richieste di aiuto

Empori solidali sempre più affollati. Crescono le richieste di aiuto

Settecentonovantacinque milioni. Sono le persone denutrite nel mondo. Parliamo di una persona su nove che soffre la fame. Solo in Italia, stando ai dati del 2019, in Italia ci sono 2,7 milioni di affamati che nel 2018 hanno chiesto aiuto per mangiare. E anche nel territorio emiliano la mappa della fame indica 130.347 mila persone assistite, con 31.757 mila cittadini che vanno dagli zero ai quindici anni. I decessi per fame, invece, a livello globale, sono circa 24 mila ogni giorno: tre quarti di queste morti interessano bambini al di sotto dei cinque anni d’età. Un allarme che l’Onu vuole spegnere con l’obiettivo due dell’Agenda 2030: porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile. Ma analizziamo i dati: la maggior parte delle persone che soffre la fame si trova in Paesi in via di sviluppo, dove il 12,9% della popolazione è denutrita. L’Asia, in questo caso, è il continente con il maggior numero di abitanti che soffrono la fame, considerando che ricopre due terzi della popolazione totale. Negli ultimi anni la percentuale in Asia meridionale è stata ridotta, in Asia occidentale si è registrato l’andamento inverso. Le prime vittime, poi, sono i bambini. Non c’è bisogno, però, di andare dall’altra parte del mondo per conoscere situazioni di difficoltà. Nel corso del 2022, in Emilia-Romagna, 7.271 nuclei familiari, per un totale di 23.463 persone, hanno potuto accedere agli empori solidali, veri e proprio market della solidarietà, dove si può fare la spesa di generi alimentari e di altri beni di prima necessità gratuitamente, con una modalità di accesso riconosciuta in base alla situazione del nucleo familiare. In totale, gli empori solidali hanno garantito più di 114.186 spese gratuite, aumentando del 26% l’impegno e l’attività già garantita nel 2021. A questo servizio regionale, se ne affiancano molti altri di diverse associazioni, diocesi e onlus.

Fondamentale è anche la lotta agli sprechi alimentari. I dati dell’Osservatorio Waste Watcher International relativi all’ultima rilevazione del gennaio 2023 indicano che in Italia mediamente vengono gettati 524,1 grammi di cibo pro capite alla settimana: per il solo Comune di Bologna significa sprecare 10.735 tonnellate all’anno di cibo ancora commestibile.

Per contrastare questo spreco, Bologna aderisce alla campagna Spreco Zero in Comune promossa dall’Associazione Sprecozero.net, che ha l’obiettivo di ridurre e prevenire gli sprechi alimentari domestici per contribuire al dimezzamento dello spreco alimentare, così come richiesto dall’obiettivo 12.3 degli SDGs (Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030).

Sprecometro è un’applicazione creata per monitorare lo spreco alimentare quotidiano domestico e i suoi impatti economici e ambientali. Inoltre l’app suggerisce comportamenti virtuosi che possono aiutarci a prevenire lo spreco di cibo nel nostro quotidiano. In prima linea anche le Marche dove la Regione punta su raccolta e distribuzione a fini umanitari di prodotti alimentari ritirati dai banchi di vendita prima della loro scadenza o invenduti oltre che al recupero eccedenze di cibo prodotto e non utilizzato da ristoranti, mense, catering. Iniziativa molto simile a quella della Lombardia che punta su un’importante attività di educazione alimentare nelle scuole. Stessa mobilitazione anche in Toscana dove, secondo elaborazioni di Federdistribuzione, si stima che lo spreco alimentare sia pari a circa 388.000 tonnellate, per il 45% attribuite alle famiglie e la restante parte agli operatori economici, con l’agricoltura responsabile per il 34%, il 14% a carico della distribuzione, il 5% da attribuire alla ristorazione e il 2% all’industria. In Umbria è invece attiva da tempo la consulta regionale per la donazione e redistribuzione di beni ai fini della solidarietà sociale.

Mariateresa Mastromarino