Lunedì 6 Maggio 2024

Covid alle spalle, vola l’occupazione. Motor Valley e costruzioni al top

L’Emilia-Romagna si conferma locomotiva del Paese, Lombardia e Toscana trainano il centro-nord

Covid alle spalle, vola l’occupazione. Motor Valley e costruzioni al top

Covid alle spalle, vola l’occupazione. Motor Valley e costruzioni al top

Lavoro dignitoso, crescita economica e occupazione produttiva. Il focus dell’ottavo goal dell’Agenda 2030 è sul piano economico e imprenditoriale. Per questo, bisogna partire dall’origine del tema, ossia un contratto di lavoro in regola e proficuo. In questo senso, l’impegno dell’Emilia-Romagna sta nell’assicurare un lavoro di qualità, dipendente o autonomo che sia, stabile, adeguatamente remunerato e tutelato, per fare della regione un luogo migliore dove crescere, vivere e lavorare. Una missione importante, che si collega alla qualità della vita e del benessere dei suoi cittadini. Cittadini che sono – quasi tutti – impegnati in un’occupazione: nel 2022, in Emilia-Romagna il tasso di disoccupazione, comprendendo la fascia di età tra i 15 e i 74 anni, è stimato attorno al 5%, collocando di conseguenza la regione al quarto posto tra le più virtuose a livello nazionale. Il tasso registrato è, in più, anche inferiore al tasso medio dell’Ue. Ma nel 2023, l’andamento è stato ancor più gratificante, perché il tasso di disoccupazione si è fermato al 4,8%, e per il 2024 è previsto un ulteriore calo.

In merito a produttività economica, aggiornamenti tecnologici e innovativi, l’Emilia-Romagna si conferma la locomotiva del Paese, culla della Motor, Food and Data Valley, nonostante la tragica alluvione dell’anno scorso.

Nel secondo trimestre 2023 il tasso di occupazione in Lombardia raggiunge il 68,8%, aumentando di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,5 punti percentuali rispetto al secondo trimestre 2022. Il tasso di disoccupazione segna un leggero aumento rispetto al primo trimestre 2023, attestandosi al 4,6%. In aumento anche il tasso di attività, che passa dal 71,9% del primo trimestre 2023 al 72,1% del secondo trimestre. Questi indicatori del mercato del lavoro segnalano un leggero miglioramento nelle differenze di genere. Infatti, le donne registrano un aumento più marcato sia del tasso di occupazione che del tasso di attività e una riduzione più netta del tasso di disoccupazione.

Numero di occupati invariati e diminuzione del tasso di disoccupazione in Toscana (da 6,1% a 5,3%) in misura superiore a quello registrato in Italia (da 8,0% a 7,5%) secondo gli ultimi dati Istat nel secondo trimestre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. Il numero degli occupati invariati (1.638.000 unità) e la diminuzione dei disoccupati (-14.000 unità) comportano la diminuzione delle forze di lavoro (numero di persone che lavorano o sono in cerca di lavoro). Rispetto al secondo trimestre 2022 diminuisce il tasso di disoccupazione totale (da 6,1% a 5,3%), mentre i tassi per sesso entrambi in calo hanno andamenti diversificati: quello maschile diminuisce da 5,5% a 4,4%%, mentre quello femminile diminuisce da 6,8% a 6,5%.

Nel 2023 in Umbria – secondo i dati resi noti da Istat in data 13 marzo 2024 – il numero degli occupati in età 15-64 anni, pari a 347 mila, aumenta di 6 mila unità rispetto all’anno precedente. Nel 2023 il tasso di occupazione in Umbria si attesta al 66,5%, in aumento di 1,6 punti percentuali rispetto al 2022, superiore sia alla media del Centro (65,9%) che a quella dell’Italia (61,5%). La provincia di Perugia conferma un valore superiore a quello della provincia di Terni (68,3% contro 61%), il vantaggio di Perugia è più netto per le femmine (61,5% contro 50,5%).

Nel 2023 gli occupati nelle Marche sono stati invece 641 mila, 2mila in più rispetto al 2022 (+0,3%), meno della media del Centro (+1,5%) e dell’Italia in generale (+2,1%). Cresce il numero dei lavoratori dipendenti, sia a tempo determinato (+2,8%) sia a tempo indeterminato (+2,9%), mentre gli autonomi hanno una perdita di 12mila unità (-8%).

Marco Principini