Mercoledì 24 Aprile 2024

Atmosfera: è inquinato anche lo spazio

Problema / Allarme per i detriti prodotti dalle missioni spaziali

Dagli anni '60 a oggi sono numerosi i detriti finiti nello spazio

Dagli anni '60 a oggi sono numerosi i detriti finiti nello spazio

Sempre più satelliti in azione, di diverso tipo ed utilizzo e in orbite diverse. In più, tutti i dispositivi fuori servizio, i frammenti, i detriti e i pezzi derivati dai lanci che si susseguono dagli anni ’60: tutto questo è compreso nel campo dei resident space object (Rso) e costituisce il cosiddetto inquinamento spaziale, un problema sempre più pressante e che non può più essere sottovalutato. A lanciare l’allarme un gruppo di scienziati che, attraverso le pagine della prestigiosa rivista Science, chiede che venga stipulato un accordo internazionale per un uso responsabile dell’orbita terrestre. La spazzatura spaziale non rappresenta solo un rischio fisico per i satelliti attivi nell'orbita terrestre che possono venire danneggiati dall'impatto (com'è successo a Canadarm 2, la stazione spaziale della ISS colpita e ferita da un frammento non identificato), ma anche per il buco dell'ozono, che potrebbe venire ridotto dalle sostanze chimiche prodotte durante la combustione dei pezzi di satelliti che bruciano rientrando nell'atmosfera. La presenza di detriti che vagano nello spazio costituisce un grave problema che è destinato a crescere parallelamente all’aumento delle missioni spaziali. Si stima che tra 200 anni gli oggetti orbitanti nello spazio siano destinati ad aumentare del 30%. È il fenomeno della cosiddetta “proliferazione spaziale”.