Mercoledì 8 Maggio 2024

Nel nome di Puccini: il mito e il centenario. "Spiegare ai più giovani la forza della musica"

Nel 1924 la morte del compositore. Il maestro Veronesi, presidente del Comitato: "Promuovere un utilizzo didattico delle sue opere e coinvolgere gli studenti"

Il Maestro Veronesi

Il Maestro Veronesi

Torre del Lago, 31 ottobre 2023 – Se un’espressione adatta a definire il momento c’è, quella è senza dubbio "marcia trionfale". Perché è ciò che rappresentano il passo e il ritmo di quest’anno agli sgoccioli per il Comitato promotore per le celebrazione pucciniane, diretti verso il 2024, centenario della morte del maestro Giacomo Puccini (Lucca, 1858 – Bruxelles, 1924).

Tutto è partito nel luglio scorso, con due grandi concerti ad aprire la strada di un percorso ricchissimo, la cui progettazione è in capo proprio a quel Comitato presieduto dal maestro Alberto Veronesi. Oltre tre mesi dopo ecco iniziare novembre, tradizionalmente il Mese Pucciniano (il 29 ricorre la data della scomparsa del maestro).

Ed è qui che si concentra una nuova serie di appuntamenti di grande richiamo, spessore e prestigio. Con il maestro Veronesi proviamo a disegnare l’andamento di questa curva che punta alle massime altitudini.

Siamo nel Mese Pucciniano: che eventi aspettarsi nei luoghi del maestro?

"Il Comitato prosegue la sua marcia e lo fa forte di risultati eccellenti: i due sold out con Zubin Mehta e l’Orchestra della Scala al teatro del Giglio Lucca e alla Scala stessa il giorno dopo, le seimila persone in piazza a Lucca a luglio con l’Orchestra del teatro Carlo Felice di Genova diretta da Beatrice Venezi e diversi altri spettacoli a Torre del Lago, resi ancor più prestigiosi dalla presenza di artisti come Fabio Sartori,Vittorio Grigolo, Ambrogio Maestri o Giancarlo Giannini. Insomma, continuiamo la nostra interlocuzione con i vertici mondiali della musica. Così come conviene quando si parla di Puccini. Novembre segnerà una tappa importante in questa maratona artistico-musicale, con gli appuntamenti del 9, 11 e 12 novembre a Lucca con la Budapest Festival Orchestra diretta da Ivàn Fischer e omaggi anche il 28 e 29 novembre, rispettivamente alla Konzerthaus di Vienna e di nuovo al Giglio di Lucca. Siamo orgogliosi che Vienna abbia deciso di celebrare Puccini".

Volgendo lo sguardo al Natale, anche in quella occasione è previsto un concerto.

"La data è quella del 27 dicembre, a Viareggio. Ho preparato un concerto di altissimo livello con Leo Nucci e Francesco Meli che sarà reduce in quei giorni dalla Prima al teatro alla Scala e con Roberta Mantegna. Stiamo parlando di tre artisti di alto livello. Prima di poter completare il programma e quindi selezionare orchestra e direttore, dovremo capire quali spazi il Comune potrà concederci. Ho chiesto e ottenuto di avere presto una riunione".

Per quello che concerne il recupero e la valorizzazione dei luoghi di Puccini a che punto siamo?

"Lì comanda l’accordo tra i sindaci per le ripartizioni delle somme. Stiamo parlando di un totale di circa quattro milioni di euro. Indirizzi e programmi non possono prescindere da questo".

Si è parlato anche di progetti di varia natura, come cofanetti con contributi audio incisi o video e app dedicate al ‘Puccini 100’: si muove qualcosa?

"Su entrambi siamo ancora in fase deliberativa, mentre da un punto di vista di archiviazione ci sarà certamente un progetto di un grande portale pucciniano destinato a rimanere nel tempo. E poi progetti di mostre che sono già arrivati alla mia attenzione e metteremo presto in atto". Guardando al 2024, cosa aspettarci dalle celebrazioni?

"Ho già sottoposto al Comitato un piano di lavoro di grandi eventi orchestrali. Il 1° settembre la Concertgebouw Orchestra con uno dei massimi direttori al mondo, Chung Myung-Whun e in altre date l’Orchestra di Berlino con Vladimir Jurowskij, poi la mitica Filarmonica di Londra con l’altrettanto mitico direttore Esa-Pekka Salonen, poi avremo la Sächsische Staatskapelle di Dresda con Daniele Gatti e una serie di orchestre di massimo livello. C’è poi un progetto molto bello di utilizzo di versioni ridotte delle opere che sposa una necessità didattica, fare arrivare più studenti possibili a vedere l’opera di Puccini valorizzando al contempo l’immenso patrimonio dei teatri storici italiani, come ve ne sono molti vicino a noi, spesso sottoutilizzati. Lo studente quando entra in un teatro si estranea, entrando in una dimensione nuova, dove noi vogliamo portare la celebrazione di Puccini".

Le significative celebrazioni che avverranno altrove nel 2024 non rischiano di offuscare ciò che accadrà nei luoghi del maestro?

"Stiamo parlando dell’autore più amato al mondo. È inevitabile che il mondo lo celebri. È per questo che la nostra marcia è iniziata un anno prima del centenario. Abbiamo già all’attivo oltre diecimila pagine di rassegna stampa pur essendo solamente in un momento preparatorio alle celebrazioni. Si tratterà di dare molti riconoscimenti ai maggiori teatri e adottare tutte le grande celebrazioni che nel mondo avverranno. Abbiamo ricevuto richieste da tutti i Paesi dell’Est europeo, da gran parte dei Paesi europei e qualcuna dovremo sostenerla. Specie quelle particolari alla presenza dei reali, come in Spagna, in Belgio, nel Regno Unito. Senza dimenticarci di altri paesi: se arrivasse un progetto dall’Ucraina o da Israele non mi sentirei di non sostenerlo".