"Dalle sculture nella città all’arte della comunità" è il titolo dell’interessante opera urbana che s’inaugura oggi pomeriggio in due fasi distinte: si parte alle 17.30 con un primo momento nei giardini di Rocca Costanza, un luogo iconico del centro di Pesaro, per poi trasferirsi un’ora dopo, alle 18.30, alla Biblioteca di quartiere "Peppino Impastato" di Villa Fastiggi. Un’iniziativa che coinvolgerà in maniera molto forte il Quartiere 4 di Villa Fastiggi e Villa Ceccolini.
"Il concetto alla base di questo lavoro è la condivisione di un’unica opera - spiega Paolo Icaro, l’artista torinese che vive e lavora a Tavullia -. Si parte quindi da un grande masso di porfido verde, lavorato e modellato nel tempo dalla natura. La pietra viene divisa in due parti, ottenendo così due facce levigate che rivelano in un disegno stellare la struttura interna della pietra. Nella base che poggia a terra sono incisi, nascosti e protetti, i versi tratti da ’L’oro di Pesaro’ del poeta Gianni D’Elia. Una parte, situata nei giardini di Rocca Costanza, ha inciso nelle sue radici: “spezziamo un pan di pietra alla parola...”. La parte gemella che è collocata nello spazio esterno della Biblioteca “Peppino Impastato” del Quartiere 4, Villa Fastiggi - Villa Ceccolini, ha inciso nella sua base il verso conseguente: “al verde meteorite della rima”. Si crea così un collegamento invisibile tra il centro storico e il quartiere eccentrico della città. In tal modo si realizza la condivisione: si divide fisicamente per unire idealmente".
I versi di Gianni D’Elia, poeta pesarese che non ha bisogno di ulteriori presentazioni, sono scolpiti sotto la pietra quali radici a nutrire la terra. Un’idea molto originale che sta alla base di questa iniziativa condivisa fra un poeta e uno scultore e che viene ulteriormente illustrata dal curatore dell’iniziativa, Marcello Smarelli.
"Le pietre sono molto più antiche della vita e hanno da sempre esercitato un fascino di cui ognuno di noi condivide l’esperienza - dice Smarrelli -. Poeti e artisti di tutte le epoche hanno testimoniato le profonde influenze che queste presenze silenziose hanno avuto sulle loro creazioni. Lo scrittore surrealista Roger Caillois scriveva che più di una volta gli era capitato di pensare che fosse opportuno guardare alle pietre come ad una poesia. Meteorite, gemello di Paolo Icaro, accompagnato dai versi del poeta Gianni D’Elia, è il frutto di questa frequentazione plurimillenaria che rivela come le pietre occupino una posizione decisiva tra il capriccio della natura e l’opera d’arte".
L’appuntamento per tutti coloro che vorranno seguire gli artisti in questo percorso è per le 17.30 nei giardini di Rocca Costanza.