Sia benedetto il Pnrr che porterà decine di milioni – 80, forse 90 – per rimettere a posto una decina di edifici pubblici della città. Ma è incredibile che una congiunzione astrale così si manifesti proprio nell’irripetibile 2024, l’anno che – esagerando – aspettiamo contando i giorni che mancano. Saremo la capitale della cultura e però avremo un lungo elenco di luoghi della cultura in cui entreranno solo i muratori e pochi altri. Transenne e impalcature, insomma, faranno da scenografia all’esibizione della città di fronte a turisti e visitatori che – se l’effetto Pesaro 2024 non sarà solo un’illusione – dovrebbero arrivare in numero consistente. Ed ecco allora la lista degli edifici che troveranno chiusi o aperti a metà o comunque con il cartello di lavori in corso: palazzo Almerici, palazzo Mazzolari Mosca, San Domenico e Conservatorio saranno cantieri, sebbene si cercherà di far convivere qualche attività con i lavori. Per esempio: a palazzo Almerici (servizio nella pagina accanto), il Comune e l’Ente Olivieri confidano di riuscire a tenere aperto il museo archeologico e di garantire un minimo di accesso alla Biblioteca Oliveriana, che comunque dovrà traslocare. "Ma io confido che i turisti, incuriositi da una città con un gran fermento di lavori, poi decidano di tornare per apprezzarne il risultato. Io per esempio feci così quando andai a Milano prima dell’Expo. E poi tornai". Parole di Riccardo Pozzi, assessore ai lavori pubblici, che prova a cogliere solo gli aspetti positivi della pioggia di cantieri in arrivo: "Grazie al Pnrr – dice – faremo ciò che con fondi comunali sarebbe stato impossibile. Non vedo nessuna beffa nella coincidenza temporale dei lavori nei luoghi della cultura proprio nell’anno in cui saremo capitale della cultura".
Al di là delle certezze, ci sono poi le speranze. Quella per eccellenza è legata a sua maestà il vecchio palas: prevedere quando finiranno i lavori è ormai roba da oracolo di Delfi, ma nel cartellone del cantiere c’è scritto che tutto dovrebbe essere fatto per l’inizio del 2024 e che quindi potrebbe essere incredibilmente pronto per l’anno santo della cultura cittadina. Anno in cui, invece, sempre a proposito di speranze, dovrebbero partire i lavori per fare dell’ex tribunale un museo (triplice museo, a dire il vero): "Entro il 30 luglio sarà pronto il progetto esecutivo – dice Pozzi – che poi la giunta valuterà e approverà nei mesi successivi. La fine dei lavori è prevista nel 2025". Nessun dubbio, da parte del Comune sul fatto che invece si arriverà in tempo per il teatro Rossini ("Confermo – assicura Pozzi – che sarà pronto per l’autunno"), per l’auditorium Pedrotti ("Autunno di quest’anno") e Palazzo Ricci ("Primavera del 2024").
Il tutto senza contare che, a parte gli spazi della cultura, a fare da contorno a Pesaro 2024 ci saranno anche le impalcature dell’ex Intendenza e cantieri stradali vari. Ma la congiunzione astrale è questa e c’è poco da farci.
Roberto Fiaccarini