Mercoledì 24 Aprile 2024

Olimpiadi, prodigio pallavolo. Incredibile rimonta dell'Italvolley

Mostruosa impresa degli azzurri di Blengini: conquistano la finale olimpica battendo gli Stati Uniti al tie-break

L'Italia della pallavolo festeggia a Rio dopo la vittoria in semifinale contro gli Usa

L'Italia della pallavolo festeggia a Rio dopo la vittoria in semifinale contro gli Usa

Rio, 19 agosto 2016 - E dimmi che non vuoi morire. Probabilmente i ragazzi della nazionale maschile di pallavolo avevano nell’orecchio il ritornello di una canzone di Patty Pravo. E dimmi che non vuoi morire. Perché se stai avanti un set a zero e hai tre punti di vantaggio nel secondo e di colpo il cervello va in tilt e addirittura nel terzo parziale becchi un parziale di 18-2, cosa diavolo ti può salvare? Lo spirito di conservazione. La forza dell’istinto di sopravvivenza. Questa mostruosa impresa degli azzurri, andati all’inferno e tornati, non sarà dimenticata. A prescindere dall’epilogo della finalissima, in calendario domenica contro la vincente di Russia-Brasile.

Io sono impazzito qui al Maracanazinho. Immagino sia accaduto a tanti davanti al televisore, lì in Italia. Il cervello umano è il più grande mistero dell’universo ed è vero, verissimo. Cosa abbia generato la rimonta di Giannelli e compagni quando tutto sembrava scritto, ecco, non potrà essere spiegato. I diretti interessati useranno le parole e faranno bene, eppure a decidere è stato il cuore. Forse gli americani hanno coltivato l’idea, una volta in vantaggio, che siano autentiche le dicerie sugli italiani, mica solo nel volley. Gente debole emotivamente, pronta a sciogliersi per un niente, vittima di crolli umorali. Sì, ciao.

LA CRONACA DELLA PARTITA di Davide Denina

L’Italia di Chicco Blengini, un ct giovane che se la tira zero e quindi è bravissimo, appartiene ad una nuova generazione. Juantorena e Zaytsev di colpo erano imbrocchiti, li assediava la disperazione, l’allenatore li ha aiutati confinandoli in panchina nel momento più cupo. Lì si sono scavati dentro, mentre i rincalzi permettevano ai titolari di avviare il processo di rigenerazione. Non è una vittoria. E’ una vittoria in stile Blade Runner, è un prodigio sottratto alla saga di Guerre Stellari. Che la Forza sia con te: gli statunitensi, paonazzi, hanno capitolato, erano a bordo della Morte Nera e non l’avevano compreso.

Io proietterei questa fantastica, terrificante partita nelle scuole. Non è una lezione di agonismo, Non è un insegnamento di tecnica. E’ un messaggio di vita. Mai rinunciare, puoi arrivare sull’orlo del burrone e ancora salvarti, ancora tornare dietro. Segnatevi questi nomi, per favore. Blengini, ct. Giannelli-Juantorena-Zaytsev-Lanza-Birarelli-Buti-Colaci-Rossini-Antonov-Sottile-Vettori-Piano. Non so se vinceranno l’Olimpiade, domenica. E adesso, qui e ora, nemmeno mi interessa!