Mercoledì 24 Aprile 2024

MILAN PER IL BIS

Rivincere contro tutti: ecco la mission di Pioli

di Ilaria Checchi

A poche ore dallo start del campionato di serie A il Milan può viaggiare sulle ali dell’entusiasmo: il club scudettato, infatti, sembra mostrare la stessa qualità, unione e grinta con cui ha saputo cucirsi il tricolore sulla maglia lo scorso maggio.

Il bicchiere è più che mezzo pieno e se il mercato ha regalato pochi ma importanti colpi, il campo ha emesso già giudizi più che buoni sullo stato di forma di quello che sarà, grossomodo, il gruppo che cercherà di conquistare la seconda stella.

Sicuramente un dato accomunerà tutte le partecipanti alla corsa Scudetto: questo sarà un campionato strano e spezzettato dove tutte le risorse a disposizione serviranno più che mai a causa di un calendario affollato e a una pausa per i Mondiali pronta a scombinare i piani.

Il Milan visto finora è l’immagine del gruppo vincente e solido a cui ha abituato, dimostrando un gioco fluido che non è stato plasmato dal mercato: al netto dei nuovi arrivi, infatti, Charles De Ketelaere e il promettente Adli rappresentano le migliorìe in fase di rifinitura volute da Pioli mentre Origi è la ventata d’aria fresca in un reparto offensivo esperto.

La nota meno positiva, se si vuol dire così, riguarda un Brahim Diaz apparso ancora sottotono e poco lucido in un ruolo che ora dovrà difendere con i denti, partendo comunque dietro al belga nelle gerarchie. Il 4-2-3-1 dello scacchiere pioliano, dunque, non è stato stravolto e la famigerata "linea verde" promossa dall’ex proprietà ha tutta l’aria di continuare a dare i suoi frutti, vedi un Kalulu tirato a lucido e già decisivo, o un Tonali pronto alla consacrazione definitiva dopo l’esplosione dell’anno scorso.

Proprio a centrocampo, accanto all’ex Brescia, si sta cercando il sostituto di Kessié: Bennacer e Pobega sono carte da giocarsi ma uno come Sanches garantirebbe quella copertura nel non possesso palla e il giiusto peso che fa la differenza.

"Oggi vedo i ragazzi ancora più pronti e più preparati. Sono convinto che il nostro ciclo sia appena cominciato: il successo può cambiare le persone ma a noi non è successo, anzi, abbiamo capito quanto sia importante prepararsi bene, quanto sia difficile vincere e cosa serva per restare in alto" le parole del tecnico emiliano a pochi giorni dal semaforo verde della serie A.

Con la porta blindata dall’imprescindibile Maignan, è la difesa il reparto su cui la dirigenza rossonera deve ancora lavorare: il tempo è tiranno ma l’eterna trattativa per portare De Ketelaere sotto la Madonnina (che ha chiuso definitivamente la porta all’affare Ziyech) ha spostato gli equilibri e l’agenda di Maldini e Massara.

Perso l’ex capitano Romagnoli, approdato alla Lazio, e con un Simon Kjaer che sì è tornato in campo ma che dopo 8 mesi di stop forzato non può certo rappresentare una garanzia di continuità, Japhet Tanganga (centrale del Tottenham) e Abdou Diallo del PSG sono i primi nomi sul taccuino della dirigenza di casa, conscia di dover chiudere al meglio la sessione estiva garantendo le giuste alternative a Pioli in vista del tour de force che attende il Diavolo fino a novembre. Questa lunga estate caldissima ha regalato a tifosi rossoneri altre certezze, tutte nel reparto offensivo: con uno Zlatan Ibrahimovic pronto a tornare in campo nel 2023 ma presente all’interno dello spogliatoio come mentore e riferimento, è Olivier Giroud ad aver dato segnali promettenti sotto porta segnando quattro gol in tre partite, senza dimenticare uno scatenato Messias, voglioso di difendere un posto in fascia destra, e un duo sulla corsia sinistra che sembra non aver perso il feeling della passata stagione. Leao e Theo Hernandez hanno ubriacato il Marsiglia a suon di lampi, dribbling, inserimenti e proverbiali accelerate garantendo uno stato di forma già ottimo.

Una cosa è certa: il Milan esce dall’ultima stagione molto più fiducioso, sicuro di sè e carico di autostima.

La lotta per il titolo è sempre un rebus, ma il Diavolo sicuramente dirà la sua come e più dell’anno scorso.