Uno splendido 2023 l’anno appena trascorso per il fatturato di Brunello Cucinelli SpA che superato il miliardo di euro, per la precisione 1 miliardo e 100mila euro. E il fondatore, presidente e direttore creativo Brunello Cucinelli, è felice. "Le belle aziende – dice – hanno avuto un riequilibrio rispetto al 2021-2022 quando la crescita era stata del 28/30%. Ma io penso che rispetto ai budget fatti nel novembre-dicembre 2022 questo 2023 è andato meglio. E molto merito va ai negozi fisici – continua l’impreditore dal quartier generale nell’antico borgo e castello di Solomeo, alle porte di Perugia – perché soprattutto l’uomo ha bisogno di essere seguito e consigliato. Questo è un bel momento per il prodotto, con quell’energia che mi ricorda gli anni Ottanta e le silhouette degli anni Venti". Cucinelli sarà protagonista a Pitti Uomo 105 che, per il brand, si configura come molto fortunato grazie alla maestria della casa di moda umbra che spopola sia con l’uomo che con la donna in tutto il mondo. Con un savoir faire artigianale, con materie prime di eccellenza come il cashmere. Con lavorazioni uniche che conquistano i buyer e la clientela finale.
"Quando ci alziamo la mattina abbiamo voglia di vestirci – spiega Cucinelli – e per questo ho creato un laboratorio di sartoria specializzata a Penne, un Made in Italy di grande tradizione e esperienza: ora ci sono 100 artigiani ma fra due anni saliranno a 300. Chi lavora con me nello stabilimento vede dalle finestre il Gran Sasso e la Maiella, a tutta luce, perché per me l’idea di fabbrica bella è fondamentale".
Come ogni anno Brunello Cucinelli è entusiasta di tornare a Pitti Uomo in Fortezza, nello stand sempre assediato di stampa e compratori internazionali, e dopo di presentare durante la fashion week milanese nel suo show room di via Montello. "Pitti Uomo è un misto di fiera e grandi eventi, un caso unico al mondo mentre le altre fiere sono andate a finire. Firenze e Milano permettono alle aziende di fare una meravigliosa staffetta. E poi, si pensi che ne capoluogo toscano si incontrano qualcosa come 30mila persone!".
L’imprenditore umbro da marzo scorso è sempre stato in giro per il mondo e ha ricevuto vari premi che lo riempiono di orgoglio. Ai primi di dicembre la Cina ha celebrato Cucinelli conferendogli il prestigioso premio ’Designer of the Year’ della rivista di moda maschile GQ China. La cerimonia di premiazione si è svolta a Puyuan, rinomata località turistica e centro di eccellenza nella maglieria nella provincia dello Zhejiang: l’imprenditore umbro, noto per la sua maestria nel coniugare stile e sostenibilità, ha ricevuto il premio dalle mani della modella cinese He Cong e da Roger Lynch, Global Chief Executive Officer di Condé Nast, l’editore di GQ China.
Il premio in Cina arriva dopo il Neiman Marcus Fashion Award ritirato lo scorso maggio a Parigi. "Siamo ancora un grande Paese manifatturiero – racconta Cucinelli – e questo ci deve far pensare ancora di più al valore del lavoro e dell’artigianato italiano. Il tema del lavoro e del suo rispetto anche in termini di stipendi deve essere centrale per noi imprenditori. Noi da anni abbiamo avviato un percorso di rivalutazione dei salari e di equilibrio negli orari in fabbrica. Per le donne a Solomeo c’è molta flessibilità e nessuna disparità di stipendio. La qualità della vita del lavoratore e lo spazio della fabbrica devono essere alti e sempre migliorati. Tengo molto all’alternanza lavoro e riposo".
Sono passati molti anni da quando tutto è cominciato nel 1978, insieme alla moglie Federica Benda poi sposata nel 1982, dalla quale Brunello ha avuto due figlie Carolina e Camilla. L’idea geniale fu quella di tingere a tinte forti il cashmere, sei colori per sei pullover, un’idea fino ad allora inedita. Con solo 20 chili di prezioso filato che un rivenditore coraggioso e altrettanto visionario gli vendette sulla fiducia. Storie di un Made in italy glorioso e di un uomo che si è inventato la vita a soli 24 anni, fino al successo strabiliante di oggi con quel Capitalismo Umanistico che è un esempio unico al mondo. Linea dritta dei solchi dell’aratro, come voleva babbo Umberto che faceva il contadino scomparso da non molto tempo, e amore per la natura e l’attenzione alla sostenibilità. Una linea che troveremo da oggi anche a Pitti Immagine Uomo.