Venerdì 26 Aprile 2024

DANTE AMBASSADOR DI UNA LINGUA AMATA NEL MONDO

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Nell’anno che ha celebrato il settecentesimo anniversario della morte di Dante, il Sommo Poeta è tornato a essere il miglior ambasciatore del nostro Paese e della nostra lingua nel mondo. Le iniziative di divulgazione del verbo ‘volgare’ in cui il ‘ghibellin fuggiasco’ si espresse si sono moltiplicate ai quattro angoli della Terra, grazie agli Istituti italiani di cultura nel mondo (sono 84) e anche alla Società Dante Alighieri che ha 400 comitati a ogni latitudine e dal 1889, data della fondazione, non si è mai risparmiata nell’affermazione del nostro idioma e dell’immortale Poema che lo celebra. Le ultime stime parlano di due milioni di persone di 113 diversi paesi che nel mondo parlano l’italiano. Dante.global è il progetto di insegnamento della lingua italiana nelle modalità online, in aula ibrida e in presenza e coinvolge 29 sedi Dante nel mondo, le 5 Scuole d’italiano a Roma, Milano, Firenze, Bologna, Torino, la Scuola internazionale di Tirana e il liceo Italo Calvino di Mosca. Ma un grande merito va allo stesso Dante, che, almeno dall’Ottocento, è annoverato tra i grandi poeti universali, letto e amato da studiosi e scrittori di grande e pur diversa sensibilità e formazione culturale come l’argentino Jorge Luis Borges o l’irlandese Seamus Heaney; per non dire delle oltre cento traduzioni nelle lingue più disparate che portano le terzine della Divina Commedia ai lettori di tutto il mondo.

Del prezioso valore rappresentato dal nostro idioma nazionale è testimonial convinto e assertore Sergio Mattarella che ha così definito l’italiano: "Il pilastro della nostra identità, la prima ambasciatrice del saper essere e del saper fare dell’Italia. L’italiano è figlio della creatività, è apprezzato e ammirato a livello internazionale". E il premier Draghi che del mondo è navigato frequentatore non perde occasione, a sua volta, per ironizzare con chi infarcisce la nostra lingua di inglesismi. Da quando papa Francesco ha preso a muoversi nel mondo, anche la lingua dell’evangelizzazione è diventata l’italiano, forse sapendo o immaginando quanto si parli l’italiano nel mondo. Tra scuole e università estere si calcola che esso si collochi al quarto o quinto posto, amato per la sua musicalità e anche per l’idea di bellezza che evoca associato al nostro Paese. La musica, del resto, vale un potenziale immenso se si pensa che il melodramma, nato qui e poi rappresentato in tutto il mondo ha libretti rigorosamente in italiano, che Mister Volare, Domenico Modugno, ha portato lontano e nel blu dipinto di blu parole e melodia tricolore. Andrea Bocelli ha rinnovato il successo mondiale di grandi voci, da Caruso a Beniamino Gigli, più di recente il rock italico dei Maneskin ha allungato il passo anche su mostri sacri anglofoni. Cucina e arte completano il quadro di qualità che emana il Belpaese e il suo parlare.

Per valorizzare questo patrimonio lo Stato investe ogni anno 2,5 milioni di euro. La Costituzione tutela il patrimonio storico-artistico e un suo intelligente sfruttamento rappresenta anche un elemento di crescita economica, soprattutto se riusciranno a coalizzarsi in un’unica grande comunità gli italofoni nel mondo. Svizzera italiana, Vaticano, San Marino e Italia sono infatti il nucleo che potrebbe allargarsi anche ai Paesi dove l’italiano è diffuso, da Malta all’Albania, fino all’America del Nord e del Sud dove la forte emigrazione ha creato consistenti comunità di oriundi.