Mercoledì 24 Aprile 2024

Loira: Nella valle 
il tempo corre lento

Un affascinante viaggio nelle terre attraversate dal fiume che divide la Francia del Nord da quella del Sud

Giorgio Locatelli

Giorgio Locatelli

«Prenez votre temps». Più che un invito, un imperativo categorico: prendetevi il tempo che vi serve. E il benvenuto è sottinteso, comprensibile anche da chi non ha dimestichezza con la lingua di Victor Hugo: perché nella Vaklle della Loira parlano borghi e città d’arte mirabilmente curati; parla una campagna pianeggiante o lievemente ondulata che fa la gioia di chi ama le due ruote e il turismo lento. E parla il lungo fiume che divide la Francia del nord da quella del sud, grande antologia della cultura e della storia d’Oltralpe. Si finisce per affidare alla natura il compito di fare le presentazioni e lei ricambia come sa e deve, perché è primavera e da queste parti «La Vie en Rose» non è solo una canzone di Edith Piaf: è una passerella di giardini in fiore, come quello di Jean-Dupont, nel centro di Orléans. Certo, non è semplice scegliere da dove cominciare. E alla ricerca di una sintesi felice, ci si attarda nel castello di Chaumont (www.domaine-chaumont.fr) e nel suo bel giardino che la direttrice madame Chantal Colleu-Dumond ha trasformato in un laboratorio a cielo aperto, tra artisti internazionali che arrivano, creano e, andandosene, lasciano in eredità le loro opere come gesto di gratitudine.

Originale? Lo è anche marciare a piedi nudi sull’erba fresca appena tagliata in un bosco nella tenuta della Pépinière, a Chouzy-sur-Cisse (www.domaine-pepiniere.fr) o fare il pieno di vibrazioni energetiche abbracciando i tronchi degli alberi. Tant’è. Si torna sempre lì, lungo il maestoso corso d’acqua che arriva dal Massiccio Centrale e corre verso l’Atlantico, cercando di salire su una delle curiose imbarcazioni a fondo piatto che stazionano agli attracchi tra Amboise e Chaumont prima di avventurarsi in sorprendenti mini-crociere tra isolotti di sabbia, nidi di sterne, rifugi di castori assonnati e scorci sui castelli che il tramonto colora di rosa e crema. Ad ogni angolo, le «Guinguettes» marcano il ritorno della bella stagione, trattorie a cielo aperto conviviali e un po’ retrò, dove attardarsi tra una frittura, un bicchiere di vino Sancerre e un concertino, come quelle ai piedi del ponte Wilson nel centro di Tours o tra le grotte che qui chiamano «troglos» e incorniciano le sponde della Loira. Solo loro la vera metafora di una Valle della Loira aristocratica e saccente che si riscopre democratica e gentile.