Mercoledì 24 Aprile 2024

Confabitare sempre in prima linea

Parola ad Alberto Zanni, Presidente nazionale

Alberto Zanni, Presidente nazionale di Confabitare

Alberto Zanni, Presidente nazionale di Confabitare

Bologna è la città italiana in cui si vive meglio per la qualità della vita. Tanto è stato fatto per raggiungere questo obiettivo, partendo anche dalla riqualificazione urbana ed edilizia e arrivando all’impegno nel settore ambientale. Di certo, per salire sul podio, un ruolo fondamentale lo hanno avuto anche le associazioni, come Confabitare, da sempre in prima linea per la tutela della proprietà immobiliare e per il diritto all’abitare. Ma si può sempre migliorare. Infatti l’associazione che da sempre è impegnata per la qualità dell’abitare, ha ultimamente prestato grande attenzione al tema delle periferie urbane a alla loro riqualificazione per fare in modo che tutta la città diventi un’attrazione, e che il centro storico non sia l’unico salotto cittadino. Una riqualificazione delle periferie nel più ampio concetto di accessibilità e inclusione per tutti, nel quale si considerano le limitazioni imposte all’autonomia delle persone prodotte da barriere fisiche, sensoriali, percettive, intellettive, di genere ma anche culturali, sociali, economiche e ambientali. Così facendo si potrebbe evitare lo spopolamento delle famiglie o delle giovani coppie che sono costrette ad abitare fuori città, a causa dei prezzi delle case. Ciò che vogliamo è trovare un equilibrio, per mantenere i cittadini qui, in città. A maggio del 2022 abbiamo sottoscritto, con il Comune di Bologna e l’assessore Borsari, l’importante protocollo di intesa per combattere i graffiti. È molto importante, perché le facciate dei nostri edifici – pubblici e privati –, se pulite, sono belle per i cittadini bolognesi, tanto quanto per i turisti che arrivano nella nostra città. Un problema è la mancanza di politiche abitative che deve essere risolto dall’impegno del pubblico che deve confrontarsi anche con il privato. Tornando alle periferie per la riqualificazione, la cosa più difficile da attuare è la sicurezza generale nelle periferie, collegata all’illuminazione e ai controlli delle forze dell’ordine. Per aumentare la sicurezza, servirebbe anche una forte presenza di attività commerciali. Avere negozi attivi, infatti, aumenta automaticamente la sicurezza. Altro elemento da evidenziare, sempre nelle periferie, è la copertura della fibra ottica: durante la pandemia, sono cambiate molte tendenze; molti, tra chi doveva studiare o lavorare da casa, si sono lamentati perché in alcune zone non ci sono le coperture necessarie, e questo è un problema, che con la tendenza ad affermarsi dello smart working, che va affrontato. Inoltre bisogna pensare che le periferie non siano più solo un dormitorio: molti lavorano in centro, ma dormono in periferia. Questo vuol dire che di giorno le periferie si svuotano, perché lavoratori e studenti si recano in città. Bisogna fare in modo, perciò, di spostare in periferia tutti i servizi, con l’apertura di negozi, aziende e uffici. Bisogna trasformare la città con dei mezzi veloci di trasferimento, per dare la possibilità alle persone di spostarsi velocemente da una parte all’altra. Inoltre bisogna anche puntare su bonus e incentivi come quelli destinati alla riqualificazione energetica degli edifici. È un fattore importante, che nelle periferie ancora manca, ed è, inoltre, anche questo un tema nell’ambito della riqualificazione periferica. Confabitare Il Presidente