Mercoledì 2 Ottobre 2024
LUCA RAVAGLIA
Eventi e Fiere

Zucchero, filiera tutta italiana. Coprob guarda al futuro. Dazzan: "Studiamo risposte contro i mutamenti climatici"

La coop ha più di 60 anni di storia. Conta 4.000 aziende associate e 3.000 conferenti "Oltre l’80% di ciò che immettiamo sul mercato è biologico o di produzione integrata".

Zucchero, filiera tutta italiana. Coprob guarda al futuro. Dazzan: "Studiamo risposte contro i mutamenti climatici"

Zucchero, filiera tutta italiana. Coprob guarda al futuro. Dazzan: "Studiamo risposte contro i mutamenti climatici"

Le sfide sul tavolo sono importanti e complesse, ma l’approccio e la direzione sono quelle giuste. E il mercato, sempre più attento alla valorizzazione del mix virtuoso tra qualità e sostenibilità, le sta premiando.

Coprob-Italia Zuccheri, l’unica filiera italiana dello zucchero, è una realtà con oltre 60 anni di storia alle spalle, 4mila aziende agricole aderenti a cui si aggiungono 3.000 conferenti e 30.000 ettari di coltivazioni.

Ha chiuso l’esercizio 2022 con un fatturato di 187,4 milioni di euro e un utile netto di 2,45 milioni.

Vera Dazzan, responsabile delle certificazioni Coprob, qual è l’orizzonte verso il quale si sta muovendo il comparto?

"Il tema della sostenibilità è cruciale. A oggi oltre l’80% della produzione è biologica o riconosciuta nell’Sqnp, il Sistema di qualità nazionale di produzione integrata. Il riferimento al ‘chilometro zero’ è particolarmente calzante. Risultati come questi ovviamente non si raggiungono per caso, ma attraverso un meticoloso percorso di studi e ricerche".

La ricerca è la chiave di volta in tutti i settori. In ambito agricolo in particolare di questi tempi, più che avanzare, si corre.

"E’ necessario farlo, perché tante cose stanno cambiando a grande velocità. I mutamenti climatici sono qui a ricordarcelo ogni giorno".

Quali sono le sfide da vincere?

"I nostri laboratori sono al lavoro in particolare su due fronti. Da una parte ci sono le costanti verifiche sull’efficacia di nuove molecole che possano favorire sempre più la sostenibilità ambientale nell’ambito dei trattamenti effettuati sulle colture, spingendo verso la costante riduzione dei prodotti fitosanitari. Dall’altra, il tema della ricerca di nuove varietà è ugualmente attualissimo. Non possiamo ignorare ciò che accade intorno a noi: individuare varietà in grado di resistere più facilmente ai periodi di siccità, piuttosto che alle malattie che possono compromettere il raccolto, è decisivo".

Che ruolo ha la coltivazione della barbabietola da zucchero nell’ambito dell’intero comparto agricolo?

"Serve affrontare il discorso a 360 gradi, andando oltre la valutazione sul singolo raccolto. Comincio col dire che parliamo di una coltura che porta benefici al terreno, benefici che diventano tangibili nel medio termine, quando le rotazioni permettono di raccogliere altri prodotti agricoli che anno dopo anno aumentano di qualità. Per questo si dice che la barbabietola è una ‘coltura da rinnovo’, che migliora il terreno. E qui sta un aspetto che dal nostro punto di vista è centrale".

Quale?

"Guardando la coltivazione della barbabietola nell’ottica di una parte dell’attività agricola, il passo successivo è immediato: la tutela e anzi la valorizzazione della biodiversità è imprescindibile. A riguardo abbiamo avviato un progetto in partnership con Conapi che sta dando frutti interessanti".

Come risponde il mercato?

"Bene e il quadro può ulteriormente migliorare. Tornando sul fatto che siamo in pratica l’unico produttore italiano, e visto che il fabbisogno del Paese è superiore rispetto alla quantità che a oggi mettiamo in commercio, le ragioni per essere ottimisti non mancano. A una condizione: è necessario continuare a investire sulla diffusione dei corretti approcci basati sulla sostenibilità, sulla qualità del prodotto e sulla valorizzazione del ‘Made in Italy’. Siamo in grado di garantire tanti valori aggiunti che meritano di essere riconosciuti, a partire dal sostegno all’economia di casa nostra".

Cosa dice del ricambio generazionale?

"Che è un altro aspetto centrale nell’ottica delle sfide che ci attendono. Si parla sempre di tecnologia, un aspetto considerato particolarmente importante dalle nuove generazioni, che dunque devono continuare a innamorarsi di questo mondo".

Sta accadendo?

"E’ difficile rispondere in maniera univoca. Le aziende nelle quali i figli o i parenti, piuttosto che i collaboratori aziendali, si offrono di affiancare i titolari nell’ottica di un futuro avvicendamento al timone, rappresentano la fetta del comparto indirizzata nella direzione giusta. E’ chiaro che partire da zero è più complesso. Ragionando in quest’ottica abbiamo avviato una Academy dedicata proprio ai giovani che intendono avvicinarsi a questo mondo, fornendo un sostegno a 360 gradi che può davvero fare la differenza".