di Luca Ravaglia
"Il mondo cambia, il clima pure, le esigenze del mercato si evolvono e le tecnologie corrono. In un contesto come questo, le sfide sono sempre attuali e la chiave per affrontarle nel modo più virtuoso è quella di restare costantemente aggiornati, confrontandosi costantemente con tutti gli attori che operano nel nostro settore". L’analisi è di Massimo Cristiani, presidente di Selenella - Consorzio Patata Italiana di Qualità, realtà di riferimento nella filiera della coltivazione delle patate, che negli ultimi anni ha allargato e rivisto territori, metodi e tempi di lavoro, sui campi come nelle aziende. "Il cambiamento climatico – analizza Cristiani – sta certamente giocando un ruolo cruciale nelle nostre scelte operative. Il 2022 ha fatto suonare ancora più forte un campanello d’allarme già noto e che, inutile girarci intorno, non può essere ignorato. La mancanza d’acqua e le alte temperature unite al fatto che in occasione delle rare perturbazioni abbiamo dovuto fare i conti con piogge molto intense, sono fattori che promettono di essere sempre più impattanti". Soprattutto in un settore come quello agricolo nel quale il soffitto dell’azienda è il cielo e in relazione alla gestione di certe variabili – quelle climatiche, appunto – il margine di manovra dell’imprenditore è certamente ridotto. "Eppure – rilancia Cristiani - le soluzioni ci sono e possono essere applicate, a patto di conoscere la materia e le sue evoluzioni. Per questo è essenziale restare aggiornati, seguire le opportunità offerte dalle tecnologie e impiegarle in maniera virtuosa. Restando in tema idrico per esempio, le innovazioni hanno fatto passi da gigante, permettendo di realizzare impianti in grado di ottimizzare le risorse alla goccia d’acqua, sia in relazione alla quantità richiesta dal terreno e dagli ortaggi, sia per quanto riguarda i momenti più opportuni nei quali provvedere all’erogazione, per non sprecare nulla".
Non basta, perché c’è da fare i conti anche coi rischi che il mondo dell’ortofrutta corre in relazione al danneggiamento da parte degli insetti, tanto più ora, in un periodo in cui le disposizioni comunitarie hanno impartito una significativa modifica alla lista di prodotti il cui impiego è consentito: "Ragione in più per tornare a investire sulle ricerche agronomiche, comparto al quale la nostra realtà si è sempre dedicata impiegando risorse importanti. Come d’altronde quelle che abbiamo messo in campo per modificare tempi e modi di produzione. Siamo nati fondamentalmente nell’area di Bologna, ma negli ultimi anni ci siamo allargati, con l’intento di ottimizzare il contesto climatico. Modificare e diversificare le raccolte può portare risultati importanti, sia in termini di risparmio idrico, che di qualità del prodotto". Il mercato d’altra parte risponde bene, confermando un’attenzione al marchio Selenella anche in periodi complicati come quello attuale: "In cima alla lista delle richieste dei consumatori continua ad esserci la qualità. Avere la certezza di portare in tavola prodotti di alta gamma rende disponibili anche a pagare qualcosa in più alla cassa. Il tutto senza dimenticare che allo stesso tempo i consumatori cercano anche l’innovazione e la proposta accattivante. Ce lo dicono per esempio gli ottimi riscontri che abbiamo sui canali social, nei quali pubblichiamo costantemente nuove ricette gratuite dedicate ovviamente ai nostri prodotti e che vengono prese come ispirazione da un crescente numero di utenti".