La reputazione conta. Ma conta anche la postura mentale. Perché il primo marketplace del ’prodotto Italia’ nel mondo non si accontenta di essere la piattaforma dell’arte di accogliere e il crocevia obbligato per operatori internazionali interessati a comperare e prenotare pezzi di Belpaese. Vuole anche intercettare la crescente voglia collettiva di viaggiare a dispetto di un mondo paradossalmente insicuro, alle prese con conflitti e tensioni inquietanti. Ed è esattamente questa la forza della Bit, la Borsa Internazionale del Turismo che, tra domani e martedì, si prenderà la scena all’Allianz MiCo di Milano, rassegna di settore decisa a celebrare i grandi numeri del 2023 (445,3 milioni di presenze nelle strutture ricettive con un invidiabile +8,1% rispetto al 2022) ma anche a confermare il proprio ruolo di hub del travel, incrocio irrinunciabile tra domanda e offerta e crocevia obbligato per centinaia di top buyer nazionali ed esteri interessati a fare accordi con gli oltre mille espositori annunciati e a decidere le nuove dinamiche tra incoming e outcoming. Un’edizione – la 44esima – che si annuncia speciale. Nella sostanza ma anche nell’ambizione. Lo dice l’inedita alleanza siglata dalla Bit con Welcome Travel Group forte di soci come Alpitour World e Costa Crociere e la partnership, altra novità, con Federterme-Confindustria, intesa che si materializzerà nello spazio Thermalia.
Senza contare il peso specifico che nei 3 giorni (domani apertura anche al pubblico) avranno le aree tematiche. A cominciare dalla "Leisure", punto di raccordo per gli espositori italiani e stranieri (molto interesse per il ritorno della Cina). Non mancheranno i grandi vettori e il mondo crocieristico, i tour operator più accreditati e i maggiori brand dell’hôtellerie. Con un fil rouge trasversale che unirà l’intera manifestazione, accendendo l’interesse sui segmenti turistici di maggiore attualità, a partire dall’enogastronomia, per arrivare al recente fenomeno noto come "bleisure", mix tra business travel e vacanza privata.
Sullo sfondo, la consapevolezza che la Bit non sia più quella del passato, semplicemente perché il tempo ha consegnato un profilo inedito del turista, sempre meno "consumatore passivo" di distanze e sempre più viaggiatore consapevole; che sceglie le destinazioni in modo selettivo; e che intende tornare da una vacanza con la sensazione di avere vissuto qualcosa di unico. Bisogno diffuso.
E transgenerazionale, esaltato dall’approccio innovativo dei Millennials e della Generazione Z, più attenti alle tematiche ambientali e più interessati a investire su vacanze immersive e detox, alleggerite dall’utilizzo compulsivo proprio degli smartphone e dei social di cui sono grandi utilizzatori. In testa, le esperienze green in diretto contatto con le persone e le comunità che abitano i territori prescelti. Parole d’ordine, autenticità e "Mental Wellness", fattori trainanti che compongono il mantra del nuovo turismo nell’era della sostenibilità e del Metaverso: il luogo da raggiungere è importante. Ma lo è di più, la ragione per andarci.